L’ottimismo del virologo Silvestri: «Se faremo un lockdown ce ne pentiremo. Gli anticorpi stanno arrivando»

di Giada Ferraglioni

Il virologo di “Pillole di ottimismo” mette in guardia dalla decisione di richiudere tutto: «Niente panico, usiamo il buon senso»

«Nervi saldi, niente panico, usiamo il cervello ed il buon senso». L’approccio del virologo dell’Emory University di Atlanta, Guido Silvestri – tra i co-fondatori del progetto Pillole di ottimismo – non è cambiato: l’aumento dei numeri da Coronavirus in Italia va letto con criterio. Anche arrivati a questo punto, con un numero di contagi giornalieri fuori controllo, il virologo invita a non fare scelte di cui pentirsi: secondo Silvestri, per uscire al meglio dall’emergenza non bisogna passare per un nuovo lockdown.



«La cavalleria degli anticorpi sta arrivando», scrive in un post su Facebook allegando il primo incoraggiante studio dell’anticorpo monoclonale neutralizzante LY-CoV-555 uscito sul New England Journal of Medicine,« la Bibbia della ricerca clinica». Tra i risultati principale del suo utilizzo ai primi sintomi ci sarebbe la riduzione del rischio di essere ricoverati del 72% (da 6.3% a 1.6%).

«Mentre aspettiamo [che gli scienziati facciano il loro lavoro, ndR]- dice – cerchiamo tutti di stare calmi (keep calm and carry-on, come dicevano gli inglesi sotto le bombe di Hitler), e di non fare scelte che potremmo rimpiangere amaramente, come quella di un lockdown generalizzato o di richiudere le scuole».

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