Il bollettino del Veneto sugli ultimi dati Covid continua a non registrare buone notizie: 3.082 sono i nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore con un aumento dei decessi pari a +46 vittime. Un bilancio disastroso che continua a confermare per la Regione gli aumenti record degli ultimi giorni. Gli oltre 3 mila contagi giornalieri rappresentano un trend ormai ripetuto per il territorio, con un dato complessivo di casi che attualmente raggiunge gli 87.337 positivi. Il report regionale conta poi 208 persone ricoverate in terapia intensiva, con 1.667 ospedalizzazioni ordinarie.
«Siamo ai livelli di marzo»
Il governatore del Veneto Luca Zaia ora non ha dubbi: «Con 1.772 ricoverati siamo al livello raggiunto il 30 marzo, come terapie intensive siamo al 19 marzo», ha detto durante la diretta Facebook di oggi, sottolineando come il territorio sia entrato in una piena «fase di turbolenza». La pressione dei grandi numeri viene esercitata soprattutto nelle strutture ospedaliere, ricoveri che pesano e che stanno mettendo a dura prova la resistenza della sanità territoriale.
«Stiamo riaprendo in continuazione reparti per ricoverare i pazienti» spiega Zaia, annunciando una nuova ordinanza per la giornata di domani. «Parlerà di assembramenti», anticipa il governatore, e di tutte quelle regole che «non sono entrate in testa» a molti. Nuove restrizioni in arrivo dunque per il Veneto, che ribadisce «la piena collaborazione con il governo».
Zaia continua con le anticipazioni, spiegando come insieme all’ordinanza del Veneto, nella giornata di domani, arriveranno altri due documenti riguardanti l’Emilia-Romagna e il Friuli Venezia Giulia che però presenteranno contenuti differenti. «La linea di principio sarà la stessa ma le tre ordinanze saranno diverse», ha specificato.
Numeri alti di tamponi rapidi
Tra i dati riportati dal governatore anche quelli sui tamponi rapidi che attualmente in Veneto vengono effettuati con una velocità di 120-130 mila a settimana. «Il numero complessivo di test ammonta a 492.451, abbiamo questa “colpa”», continua Zaia, «di fare tanti tamponi rapidi». Il riferimento va poi a uno dei 21 criteri utilizzati dagli esperti e dal governo per individuare le zone del Paese più a rischio.
«Il fatto che i tamponi rapidi e quelli molecolari siano stati equiparati», spiega, «fa sì che per noi il parametro 2,1 si dimezzi». Nel discorso del presidente veneto non è mancato il riferimento ai vaccini, «notizie che stiamo guardando con attenzione», ha detto, spiegando ora come tra le preoccupazioni da avere ci sia quella di «garantire la catena del freddo» per poter essere pronti a somministrarli «in maniera molto rapida».
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