La frase choc del consigliere comunale a Pavia: «Per salvare pochi vecchietti si rovina vita ai giovani. Viva Darwin»

di Redazione

Niccolò Fraschini su Facebook ha scritto: «Tutta questa vicenda ha dimostrato ancora una volta che l’Italia dà la precedenza sempre e solo agli anziani». Poi si è scusato. Ma già a marzo aveva fatto parlare di sé

Ormai questo piagnisteo sulle vittime penso che abbia stufato tanti italiani, per salvare poche migliaia di vecchietti stiamo rovinando la vita, nel lungo termine, a un sacco di giovani


Questa la frase choc pubblicata su Facebook da un consigliere di maggioranza di Pavia, Niccolò Fraschini, eletto nella lista civica Pavia Prima, a proposito delle misure anti-Covid. «Tutta questa vicenda ha dimostrato ancora una volta che l’Italia dà la precedenza sempre e solo agli anziani. Adesso è tempo di cambiare il passo, di sacrifici ne abbiamo già fatti fin troppi, abbiamo già fatto due tentativi, direi che Conte e i suoi sgherri hanno la coscienza pulita, adesso si può riaprire». Fraschini ha concluso il post con un «e poi, ripeto, viva Darwin!».


Una volta scoppiata la polemica, il consigliere comunale ha provato a difendersi: «Voglio chiedere scusa a tutte le persone che si sono sentite offese», ha scritto, attaccando chi «ha strumentalizzato le mie parole, estrapolandole dal contesto in cui erano state espresse: è sufficiente leggere ogni giorno i miei post per capire con chiarezza quali siano i miei veri pensieri sul Covid e sulle strategie per affrontarlo». Fraschini ha poi detto di avere «sempre affermato che tutelare gli anziani è doveroso, ma anche che questo non può avvenire sempre a spese dei più giovani, che sono ogni giorno penalizzati dai lockdown e che vedono a rischio il loro futuro».

Già a marzo, Fraschini era già finito nella bufera per le sue frasi contro i cittadini di Napoli, che «hanno l’immondizia nelle strade e ci schifano», contro i francesi, «che non hanno il bidet», e contro i romeni «che hanno i bambini che vivono nelle fogne nella capitale». Anche in quell’occasione, puntuali erano arrivate le scuse: «Sono sinceramente dispiaciuto se qualcuno si è sentito offeso dai toni da me utilizzati»

Il post di marzo.

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