Usa, l’ultimo schiaffo a Trump: in Pennsylvania la Corte Suprema respinge il ricorso contro Biden

di Redazione

L’offensiva del presidente uscente, però, non accenna a fermarsi. Annunciate nuove azioni legali

La Corte Suprema dello stato della Pennsylvania ha respinto il ricorso presentato in favore di Donald Trump nel tentativo di fermare la certificazione dei risultati delle elezioni presidenziali del 3 novembre scorso, che danno la vittoria a Joe Biden. L’offensiva legale di Trump, però, non accenna a fermarsi. Solo ieri il presidente uscente è tornato a mettere in discussione il voto in alcuni Stati come il Wisconsin e proprio la Pennsylvania. In Wisconsin Trump ha detto – senza mostrare alcuna prova – di aver trovato «molti voti illegali» e ha annunciato un’azione per lunedì o martedì, quando il riconteggio sarà finito.


In Pennsylvania Trump ha invece detto che i suoi legali non si fermeranno nonostante le recenti sentenze a suo sfavore. L’ultimo stop all’offensiva di Trump era arrivato il 27 novembre, da parte di una corte d’appello di Filadelfia: «Elezioni libere e giuste sono la linfa vitale della nostra democrazia. Le accuse di iniquità sono gravi ma definire un’elezione ingiusta non la rende tale. Le accuse richiedono affermazioni specifiche e poi prove. Non abbiamo né le une né le altre», ha scritto il giudice Stephanos Bibas, nominato dallo stesso Trump.


Nonostante sia partita la transizione per il passaggio di poteri da un’amministrazione all’altra, il monito e l’appello di Biden sono tornati a scontrarsi con il muro di Trump più che mai deciso a non concedere la vittoria e a dare ancora battaglia. «In America abbiamo elezioni libere e il risultato va rispettato, va onorato, perché gli americani non accetterebbero altro», ha commentato Biden a proposito degli ultimi tentativi di Trump di ribaltare l’esito del voto, auspicando «la fine di questa triste stagione di divisioni».

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