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Il compromesso di AstraZeneca per evitare intoppi: primi vaccini agli under 55, altri test per il via libera ai più anziani

14 Dicembre 2020 - 10:35 Giada Ferraglioni
Se l’Ema dovesse approvare a gennaio il vaccino di Oxfrod, per evitare ritardi il prodotto di AstraZeneca potrebbe venir destinato solo ai più giovani (sui quali la mezza dose ha efficacia al 90%)

AstraZeneca sta pensando di riservare il suo vaccino agli under 55. L’ipotesi di compromesso arriva dopo i ritardi causati da qualche intoppo nella sperimentazione, che aveva fatto già arrendere l’Italia (e il mondo) al doverne fare a meno per i primi mesi del 2021. Ma Onofrio Palombella, coordinatore della task force vaccini di AstraZeneca, ha dichiarato che a gennaio, qualora dovesse esserci il via libera dell’Ema, le prime dosi saranno consegnate. Trovato, dunque, un compromesso tra velocità ed efficacia.

A riportare la notizia è il Messaggero. Fino a qualche giorno fa era quasi certo che le 16 milioni di dosi del vaccino di Oxford attese in Italia tra gennaio e marzo non sarebbero riuscite ad arrivare in tempo, così come i 24 milioni tra aprile e giugno. Ma l’intoppo avuto nel corso della sperimentazione ha aperto di fatto la strada a un’alternativa: quando nella prima somministrazione ai volontari è stata usata per errore solo mezza dose, si è scoperto che in quel modo l’efficacia risultava maggiore.

Il risultato migliore (al 90%), però, è stato riscontrato solo tra under 55. Per i più anziani la percentuale di successo con quella dose è del 70%. Anche Guido Rasi, ex direttore dell’Ema, ha parlato della questione in un’intervista a Repubblica: «Il vaccino potrebbe essere autorizzato intanto per gli under 55. Può darsi che l’Ema, numeri alla mano, decida che un vaccino è adatto a una certa categoria e lo approvi intanto per quella».

Il vaccino sviluppato tra Oxford e Pomezia è cruciale soprattutto per le necessità di logistica, dato che non necessita della cosiddetta catena del freddo, e cioè di un trasporto a -70 gradi (come invece è per il prodotto di Pfizer). Se il prodotto di AstraZeneca dovesse essere messo in circolazione, allora si potrebbe pensare a una somministrazione parallela dei due prodotti per target.

Immagine di copertina: EPA/Juan Ignacio Roncoroni

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