Dietro il boom di contagi le furbate di Natale? Antonelli (Cts): «È una fase pericolosa: con la terza ondata gli ospedali rischiano»

di Cristin Cappelletti

Lo shopping «selvaggio» di dicembre, le feste proibite di
Capodanno, i pranzi e le cene da amici e parenti. I medici sulla nuova impennata: «Stiamo peggiorando»

Reparti ospedalieri pieni, l’indice di Rt in crescita in tutta Italia, e una curva che non scende più. La situazione epidemiologica in Italia preoccupa gli esperti. Ieri, è stato l’Iss a dare l’allarme: «Siamo in una fase pericolosa». Con la fine del periodo natalizio e il ritorno a scuola c’è il rischio che la situazione sfugga di mano: «Non possiamo permetterci che una terza ondata parta da un livello più alto della seconda», dichiara al Corriere della Sera Massimo Antonelli, direttore della terapia intensiva del Gemelli di Roma e membro del Cts.


L’attesa sugli effetti delle libertà di Natale

Per capire se il lockdown natalizio ha aiutato ad appiattire la curva bisognerà attendere ancora qualche giorno, ma per il momento «si osserva un peggioramento della situazione epidemiologica», spiega Antonelli. Gli ospedali continuano a essere pieni al 30%: «Stiamo pagando lo shopping selvaggio prima di natale e i momenti in famiglia a passarsi il virus», dice invece a la Repubblica Davide Rasi, medico della Ausl di Bologna impegnato nelle attività di contact tracing. «Ci aspettiamo i forzati dei veglioni di Capodanno».


Nonostante le restrizioni, le visite ai parenti, i pranzi le cene e coloro che hanno voluto violare le limitazioni per la fine dell’anno e organizzare feste hanno peggiorato la curva: «Mi viene da piangere. Sa come li chiamiamo? I contagi da Covid-panettone». Per i medici, impegnati a tamponare gli sgarri di natale, c’è chi si è presentato da amici e parenti con sintomi: «Le persone non hanno ancora capito che mal di testa o un mal di gola possono essere Covid».

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