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Crisi di governo, fallisce la trattativa tra Renzi e gli alleati. Mattarella dà l’incarico a Draghi

Il capo dello Stato ha convocato l'ex presidente della Bce alle 12 di domani: «Serve un governo di alto profilo per far fronte con tempestività alle gravi emergenze in corso che non si identifichi con alcuna formula politica»

Sarà un governo di alto profilo istituzionale. E sarà guidato dall’ex presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi. Così ha deciso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo aver appurato il fallimento del mandato esplorativo affidato al presidente della Camera, Roberto Fico. «In altri Paesi in cui si è votato, obbligatoriamente, perché erano scadute le legislature dei Parlamenti o i mandati dei Presidenti, si è verificato un grave aumento dei contagi di Coronavirus – ha osservato il Capo dello Stato -. Questo fa riflettere, pensando alle tante vittime che purtroppo, anche oggi, continuiamo ogni giorno a registrare».

«Avverto pertanto il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento – ha proseguito il Capo dello Stato – perché venga conferita una fiducia a un governo di alto profilo, che non si identifichi con alcuna formula politica. Conto quindi di conferire al più presto un incarico per formare un governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze che il Paese sta attraversando». E così, per domani alle ore 12.00 è arrivata la convocazione per l’ex presidente della Bce, Mario Draghi.

Crimi: «Il M5s non voterà Draghi, siamo per un governo politico»

«Il MoVimento 5 Stelle, già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l’unico governo possibile sarebbe stato un governo politico. Pertanto non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi». Questa la posizione del capo politico del M5s Vito Crimi in un post pubblicato in serata sulla sua bacheca Facebook. «Una tale tipologia di esecutivi è già stata adottata in passato – evidenzia – con conseguenze estremamente negative per i cittadini italiani».

Salvini: «Basta perdite di tempo, elezioni subito»

«Continua il vergognoso teatrino sulla pelle di 60 milioni di italiani – sono le parole del leader della Lega Matteo Salvini dopo il discorso del capo dello Stato -. Siamo sicuri che il capo dello Stato non permetterà altre perdite di tempo: la via maestra sono le elezioni. Il centrodestra ha le idee chiare sulle priorità per rilanciare l’Italia: piano vaccinale serio, taglio delle tasse e flat tax al 15% per famiglie e imprese, apertura immediata di tutti i cantieri fermi, piano di utilizzo efficace dei fondi europei, profonda riforma della giustizia, pace fiscale».

Meloni: «Meglio andare a votare»

«Il presidente valuta più opportuno rischiare un governo che per due anni avrà molte difficoltà a trovare soluzioni efficaci per gli italiani – è la critica che la leader di FdI Giorgia Meloni affida alla sua bacheca Facebook -. Noi, invece, pensiamo sia decisamente meglio dare la possibilità agli italiani di votare, per avere una maggioranza coesa e forte».

Fico: «Non ho registrato disponibilità per dare vita a una maggioranza»

«Si conclude oggi il mio mandato esplorativo. Allo stato attuale ci sono distanze tali per cui non ho registrato la disponibilità di dare vita a una maggioranza di governo». Così il presidente della Camera Roberto Fico, al termine del colloquio con il Capo dello Stato Sergio Mattarella dopo il giro di consultazioni tra le forze del perimetro della maggioranza di Governo per valutare se fosse possibile, de facto, superare le discrepanze interne e andare oltre l’impasse politico innescatosi con la crisi di governo.

Il Presidente della Camera Roberto Fico è arrivato al Quirinale alle 20.22. E 5 minuti più tardi al massimo sedeva davanti al capo dello Stato Sergio Mattarella per dirgli che anche le ultime trattative per far nascere un governo con la maggioranza del Conte II sono naufragate. Prima di salire al Quirinale, stando a quanto si apprende, Fico ha sentito per telefono tutti i leader della maggioranza

Nessuna convergenza tra le forze di maggioranza: né sui temi, né sui nomi e il tavolo – quello ufficiale che si tiene a Montecitorio – è stato prolungato di qualche ora. I lavori procedono a rilento: fonti di Italia Viva spiegano che ci sono attriti «praticamente su tutto». Il presidente della Camera – atteso al Quirinale alle 20.30 – avrebbe sentito al telefono il leader di Italia Viva Matteo Renzi per riferire sull’esito del suo mandato esplorativo. Fico dovrebbe sentire anche tutti gli altri leader della maggioranza. Dal Movimento 5 stelle, alcuni deputati raccontano che le questioni dirimenti rimangono la giustizia, il Mes e le grandi opere. Il vero fulcro della trattativa, però, resta l’incarico a Giuseppe Conte per Palazzo Chigi.

Questa, appunto, è una partita che si gioca al tavolo parallelo, fatto di chiamate incrociate tra i vari leader di partito. Mentre la trattativa sui nomi è imbastita tra i telefoni di Zingaretti, Renzi Franceschini, Rosato, Crimi e Di Maio, – come anticipato da Open – da Montecitorio fanno sapere che Roberto Fico non salirà al Colle prima delle 18. Se si troverà un accordo last minute sui macrotemi, Sergio Mattarella potrebbe dargli altre 24 ore per ulteriori verifiche oppure consegnare direttamente il pre-incarico a Conte.

Se la situazione, alla fine della giornata, sarà così compromessa, la “palla” tornerà in mano al presidente della Repubblica. Allora potrebbe succedere di tutto: dal secondo giro di consultazioni non è escluso che venga fuori anche un altro nome in sostituzione di Conte a Palazzo Chigi. «Se Mattarella opta per un secondo giro, significa che andrà oltre Conte», chiosa un parlamentare della maggioranza.

L’unica possibilità per la nascita di un Conte ter – fanno sapere i renziani – è dare un segnale di forte discontinuità rispetto al precedente governo. Oppure, ed è la preoccupazione che arriva dalla direzione del Pd, il gioco di Renzi al rialzo potrebbe essere un modo per far buttare fuori dalla trattativa Giuseppe Conte. Infine, senatori vicini al presidente del Consiglio dimissionario, spiegano che uno dei motivi di stallo è dato dall’incursione di Conte nella trattativa: l’avvocato non accetterebbe di essere residuale nella scelta della nuova squadra di governo.

Scritto con Giulia Marrazzo

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