Tirocini sospesi per il Covid, studenti di Medicina denunciano: «Così avremo dottori impreparati che non sapranno fare neanche un prelievo»

Lontani dalle aule e, in alcuni casi, anche dagli ospedali: «Un’alternativa c’è. Fateci andare nei reparti, previo tampone o vaccino»

Se ne parla poco, ma tra le persone più colpite dalla pandemia di Coronavirus ci sono gli studenti universitari, chiusi in casa dal primo lockdown, quello di marzo. Per loro (quasi) nessuna deroga. Altro che socialità, qui a rischio è proprio la loro formazione. Allontanati dalle aule e, nel caso di alcuni studenti di medicina del quinto e sesto anno, persino dagli ospedali. «Ci stanno togliendo anche i 3 mesi di tirocinio previsti nell’arco della nostra carriera universitaria», ci spiega S., 23 anni, che preferisce restare anonimo e che è al quinto anno di Medicina all’università Tor Vergata di Roma.


«Questo significa che stiamo formando medici del tutto impreparati, che non faranno formazione sul campo e che, dunque, non avranno competenze pratiche. Io, ad esempio, ho perso due mesi e mezzo di tirocinio che avrei dovuto svolgere in ospedale», aggiunge Carlo, 22 anni, che frequenta il quarto anno di Medicina all’università “G. d’Annunzio” Chieti – Pescara. Anche nel suo ateneo – ci spiega – «i tirocini sono stati sospesi da un anno». Tutta colpa del Covid.


«Un danno a noi, ma non solo»

«Il risultato è che, quando ci chiederanno di fare anche un semplice prelievo, finiremo per non saperlo fare. Non hanno capito, forse, che avremo noi la responsabilità sulla vita delle persone», aggiunge S. secondo cui la soluzione ci sarebbe eccome. Tirocini solo in reparti Covid-free oppure tamponi per tutti. Senza considerare, infine, la possibilità di essere vaccinati. «Io, come tanti altri miei colleghi, ci troviamo ai due terzi del nostro percorso di studi in Medicina senza mai essere entrati in un ospedale. Questo non solo arreca un danno alla nostra formazione ma anche a chi un domani usufruirà del sistema sanitario. E, al momento, neanche a dirlo nessuna ombra di vaccini», spiega Carlo.

Vaccinazione saltata

La vaccinazione per gli studenti di Medicina di Tor Vergata sarebbe dovuta cominciare ieri, 8 febbraio, e invece al momento è saltata. Tutto fermo, ci spiegano. «Con l’arrivo dei vaccini speravamo che la situazione si sarebbe risolta. Invece, nonostante il via libera alla campagna vaccinale con tanto di calendario già pronto, dopo soli quattro giorni ci siamo ritrovati con una comunicazione che ha rimandato a data da destinarsi tutti i nostri piani, tirocini compresi. Tutto ciò non è tollerabile, perché non si è neanche vagliata un’alternativa come il tirocinio volontario previo tampone o i tirocini in reparti non ad alto rischio», dichiara S.

Futuri medici «formati a metà»

In altre parole, «alcuni studenti non hanno potuto toccare con mano nemmeno un paziente con il rischio di trovarsi, nel giro di pochi mesi, ad avere un bagaglio di conoscenze indispensabili dimezzato. Perdere mesi di attività pratica adesso vuol dire mortificare la nostra formazione, privarci di esperienze istruttive essenziali e condannarci a gravi lacune formative che difficilmente potremo colmare in futuro», ci spiegano. Insomma, futuri medici «formati a metà».

Foto in copertina di repertorio: ANSA/Mourad Balti Touati

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