Coronavirus, il Vaticano contro i no vax: chi non si vaccina rischia il licenziamento o il demansionamento

Nel decreto adottato lo scorso 8 febbraio sono previste anche sanzioni fino a 1.500 euro per chi viola la quarantena

Per proteggersi dal Coronavirus, il Vaticano ha deciso di adottare una strategia molto restrittiva nei confronti dei dipendenti che scelgono di non vaccinarsi. Nonostante la vaccinazione sia su base volontaria, un decreto del presidente della Pontificia commissione dello Stato della Città del Vaticano, il cardinale Giuseppe Bertello, prevede che per i dipendenti che non si sottopongono al vaccino per ragioni di salute possa essere disposto anche un demansionamento, pur mantenendo sempre lo stesso stipendio. Per chi, invece, si rifiuta «senza comprovate ragioni di salute» ci sono «conseguenze di diverso grado che possono giungere fino alla interruzione del rapporto di lavoro». Il decreto del cardinale Bertello premette: «si ritiene il sottoporsi alla vaccinazione la presa di una decisione responsabile, atteso che il rifiuto del vaccino può costituire anche un rischio per gli altri e che tale rifiuto potrebbe aumentare seriamente i rischi per la salute pubblica». Le sanzioni previste all’articolo 6 di questo decreto rinviano a una legge vaticana del 2011 che già prevedeva per i dipendenti vaticani che non si sottopongono «agli accertamenti sanitari d’ufficio» «responsabilità e conseguenze, fino alla interruzione del rapporto di lavoro».


Il provvedimento dello Stato Città del Vaticano dell’8 febbraio – pubblicato dal sito ufficiale Vaticanstate e rilanciato dal portale di informazione vaticana Korazym – ha un ambito di applicazione ampio, generico, parla di «epidemia o malattia pandemica», come è appunto il Coronavirus, ma riferendosi anche a possibili altre situazioni. Tra le altre norme viene indicato, nel caso di pandemie, il divieto di assembramenti, la necessità del distanziamento fisico, l’adozione di dispositivi di protezione personale, le norme igieniche, i protocolli terapeutici e, per l’appunto, i «protocolli di vaccinazione». Insieme al decreto c’è anche un tabellario delle sanzioni che vanno dai 25 euro se non si indossa la mascherina fino a 1.500 euro in caso di violazione della quarantena.


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