Salvini chiede la testa di Arcuri: «Ha fallito, mi aspetto che Draghi lo licenzi»

Il leader leghista in pressing anche sulle riaperture, alla vigilia del Consiglio dei ministri: «Far ripartire ristoranti, palestre e teatri»

Domani, 22 febbraio, è in agenda il secondo Consiglio dei Ministri dell’era Draghi. Il governo sarà chiamato a decidere le nuove misure anti-Covid da mettere in atto nelle prossime settimane per contrastare la diffusione dei contagi. Le questioni sul tavolo sono prevalentemente tre: gli spostamenti tra Regioni, la campagna vaccinale, e la gestione delle fasce dei colori delle regioni. A ridosso del Cdm torna in pressing Matteo Salvini che se da un lato dice di sperare in «un progressivo ritorno alla vita, con la riapertura nelle prossime settimane di tante attività (ristoranti la sera e palestre, teatri e attività sportive)» e, al contempo, «un piano vaccinale serio e rapido», dall’altro chiede esplicitamente al presidente del Consiglio Mario Draghi di «licenziare» il commissario straordinario per l’emergenza Covid in Italia, Domenico Arcuri, perché «ha fallito». 


Le critiche dei giorni scorsi

Non è la prima che il leader leghista punta il dito contro Arcuri. Nei giorni scorsi Salvini aveva accusato il commissario di aver creato «problemi sulle mascherine, sulla scuola, sui vaccini, sull’Ilva, cioè in tutti i settori in cui ha lavorato». La critica era perlopiù rivolta alla gestione della campagna vaccinale. Salvini osservava: «Non è possibile che noi siamo pronti e che si debba partire a rilento perché non ci sono le dosi di vaccino. Hanno sbagliato in Europa o a sbagliare è stato Arcuri?». 


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