L’immunologo Le Foche: «Con la variante i giovani rischiano di più. L’Ue deve accelerare sullo Sputnik V»

Secondo il medico del Policlinico Umberto I di Roma l’attenzione deve essere massima soprattutto nelle aule: «I ragazzi devono comprendere l’importanza di disperdersi una volta finite le lezioni»

Crescono i contagi tra i più giovani. E per la prima volta dall’inizio della pandemia nata dal Coronavirus, l’incidenza dei casi tra gli under 20 ha superato quella tra le altre fasce d’età. Secondo il report dell’Iss diffuso a fine febbraio, i giovani tra i 14-19 anni hanno registrato nelle ultime settimane un’incidenza di 200 casi ogni 100 mila abitanti. Lo stato clinico rimane comunque lieve – precisa lo studio – con il 74% dei contagi che risultano asintomatici o con pochi sintomi. Ma la rapida diffusione della variante inglese continua a preoccupare e ieri un ragazzo di 19 anni della provincia Bresciana – la più colpita attualmente dalla mutazione del Covid-19 – è stato ricoverato in terapia intensiva.


«Nel giro di un mese la variante inglese avrà preso il sopravvento»

«Nel giro di un mese la variante inglese avrà preso il sopravvento», dichiara al Corriere della Sera l’immunologo Francesco Le Foche. «I giovani ora rischiano in misura maggiore perché la variante è molto più contagiosa, alle persone sotto i 40 anni, in particolare, va raccomandato di evitare situazioni poco sicure». I giovani «si riuniscono al chiuso – aggiunge Le Foche – l’ambiente preferito dai virus respiratori. Va limitata all’indispensabile la permanenza in luoghi chiusi». Sul fronte scuola serve massima attenzione, distanziamento e mascherine: «Dobbiamo far comprendere ai ragazzi l’importanza di disperdersi una volta finite le lezioni».


«C’è da augurarsi che lo Sputnik V arrivi velocemente perché è ottimamente disegnato»

E se la diffusione della variante sta accelerando, quello che possiamo fare – dice Le Foche – è pazientare «altri due mesi finché non ci saranno dosi per vaccinare milioni di persone. Spero venga eliminata la burocrazia – aggiunge l’immunologo – la gente deve trovare la massima facilità nel prenotare l’appuntamento». E ora nella platea di vaccini disponibili potrebbe presto arrivare anche quello russo, attualmente al vaglio dell’Ema. «C’è da augurarsi che lo Sputnik V arrivi velocemente perché è ottimamente disegnato – chiarisce Le Foche – l’Ue deve fare il possibile per averlo, la gente muore, tante vite possono essere salvate».

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