Processo Mondo di Mezzo, la Corte d’Appello rivede le condanne. Il legale di Carminati: «Potrebbe non tornare in carcere»

Le pene degli imputati sono state riviste dopo che la Corte di Cassazione ha fatto cadere l’accusa di associazione mafiosa

10 anni a Massimo Carminati, vecchio esponente dei neofascisti Nuclei Armati Rivoluzionari. 12 anni e 10 mesi a Salvatore Buzzi, coordinatore della rete cooperative che si spartiva gli appalti sulla Capitale. È questa la decisione della Corte d’Appello di Roma per il processo Mondo di Mezzo. Una decisione arrivata dopo che la Cassazione aveva fatto cadere l’accusa di associazione mafiosa e chiesto un ricalcolo della pena. Presente alla lettura della sentenza anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi, che ha commentato: «Quello di ‘mafia capitale’ è uno dei Capitoli più bui della storia di Roma. Sono stati calpestati i diritti dei cittadini e questo è stato riconosciuto. Io credo sia fondamentale il lavoro di ricostruzione che stiamo facendo, che parte dalle macerie: fatto di bilanci puliti, regolari e di appalti legali e trasparenza. I cittadini romani meritano questo».


Con la nuova sentenza Carminati potrebbe anche non tornare più in cella, come ha dichiarato il suo legale Cesare Placanica: «Con questa sentenza il mio assistito è sotto il limite che consente una misura alternativa e quindi potrebbe non tornare più in carcere». Buzzi invece ha spiegato che intende ricorrere di nuovo in Cassazione: «È stata una condanna molto piu’ dura di quanto ci aspettavamo perché la corte ha considerato più grave il reato di associazione a delinquere semplice. Il pg aveva chiesto 12 anni e 8 mesi. Faremo ricorso nuovamente in Cassazione. Comunque meglio dei 18 anni della volta scorsa».


Foto di copertina: ANSA/UFFICIO STAMPA ROS | Massimo Carminati durante un’intercettazione

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