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I numeri in chiaro, Pregliasco: «Si rischiano 40 mila casi al giorno, siamo messi male. Preoccupano le terapie intensive» – Il video

12 Marzo 2021 - 21:03 Fabio Giuffrida
A Open il virologo e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi parla anche della vicenda AstraZeneca: «Chi lo ha fatto stia tranquillo, non è di serie B e al momento non ci sono evidenze che sia stato questo vaccino a provocare le due morti»

«L’incremento dal 20 febbraio si fa sempre più concreto, siamo già a 27 mila casi con quasi 3 mila persone in terapia intensiva, 24 mila in ospedale e tantissime regioni dove l’incidenza è già molto elevata. Una situazione che, purtroppo, avevo predetto tempo fa, prendendomi un sacco di insulti sui social. In altre parole, questo virus fa il suo sporco lavoro, ha colpito 3 milioni di persone, di cui abbiamo contezza, e altre 3 milioni non diagnosticate. Ora, complici le varianti che facilitano la diffusione e che coinvolgono di più i giovani (alcuni di questi anche con forme più pesanti), ecco i risultati. Non possiamo più andare avanti così, con questi lockdown». A parlare a Open è il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’istituto Galeazzi di Milano. Numeri alla mano, sono quasi 27 mila i casi di Coronavirus nell’ultima rilevazione, 380 morti, oltre mezzo milione di attualmente positivi e ricoveri e terapie intensive in aumento (rispettivamente +409 e +55).

La vicenda AstraZeneca

Pregliasco promuove il sistema a colori («la mitigazione c’è stata») mentre boccia Immuni, l’app che «è fallita per tutte le polemiche sulla privacy»: «Pochissimi i casi segnalati tramite l’app». In merito alla vicenda AstraZeneca (che ha portato al ritiro di un lotto del vaccino e a due morti sospette), il virologo precisa: «Tutti possono fare questo vaccino, chi lo ha fatto stia tranquillo. Non è di serie B. È comprensibile che ci siano state le denunce presentate da parte dei familiari delle vittime, comprendo la sofferenza e la richiesta di chiarimenti e ben vengano queste segnalazioni. Ma è bene dire che ad oggi non ci sono evidenze per una correlazione di causa ed effetto tra queste morti e il vaccino AstraZeneca».

Le terapie intensive

Intanto quella che stiamo affrontando può certamente dirsi una «terza ondata», il rischio adesso è di arrivare a «40 mila casi al giorno»: «Siamo messi già male, per questo la zona rossa è necessaria anche se farà arrabbiare una parte della popolazione. Una medicina amara, un’altra dose da dover subire». Infine, in merito alle terapie intensive, conclude: «La situazione non è buona, è preoccupante. Siamo ormai a 3 mila posti occupati in terapia intensiva, con valori sopra la soglia».

Grafiche di Vincenzo Monaco

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