L’Iss: «Più restrizioni, l’epidemia accelera». L’Rt nazionale è a 1,16. Superata la soglia critica per le terapie intensive

L’Rt è in aumento rispetto alla settimana precedente. Brusaferro: «La curva è in crescita da sei settimane. Sempre più contagi tra i giovani»

Un Rt nazionale a 1,16 e un intero Paese che si avvicina ai 250 casi per 100 mila abitanti. Il ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità hanno reso pubblici i dati del monitoraggio settimanale della situazione Coronavirus in Italia. Su questo report della cabina di regia il governo Draghi ha deciso le nuove misure da adottare in vista di Pasqua. Il dato sull’indice di trasmissione era trapelato in mattinata durante il vertice tra Regioni, enti locali e governo.


L’epidemia in Italia «è in netta ricrescita mentre in altri Paesi europei è in decrescita. Da noi è la sesta settimana consecutiva in cui la curva sta crescendo. Solo in Umbria e Bolzano si vede una decrescita, ma qui sono in atto misure da settimane», dice il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati. «I ragazzini da 10 anni in su hanno un’incidenza di casi che cresce, ma la crescita è in generale tra tutte le fasce di età , ma ci sono sempre più persone più giovani che contraggono l’infezione», aggiunge.


L’indice di trasmissione

Nel periodo 17 febbraio – 2 marzo 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è in aumento rispetto alla settimana scorsa. Un valore di Rt superiore a 1 indica che l’epidemia è in espansione, con il numero di casi in aumento. Nella settimana dal primo marzo al 7 si continua ad osservare anche una importante accelerazione nell’aumento dell’incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente: 225,64 casi per 100.000 abitanti della settimana dal 01/03/2021 al 07/03-2021 contro 194,87 per 100.000 abitanti della settimana dal 22 febbraio al 28 febbraio.

Dalla bozza del documento emerge che sono 16 le Regioni/PPAA con un Rt puntuale maggiore di uno: Campania, Piemonte, FVG, Emilia-Romagna, Basilicata, Lombardia, Lazio, Veneto registrano un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Altre quattro hanno invece un indice nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2, mentre le altre Regioni/PPAA hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo 1.

Le terapie intensive in aumento

Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è in aumento e ha superato la soglia critica del 30%: la percentuale è al 31%, in aumento rispetto al 26% della scorsa settimana. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva sale dai 2.327 del 2 marzo al 2.756 del 9 marzo. Anche il numero di persone ricoverate in aree mediche sale dai 19.570 del due marzo ai 22.393 del 9.

La bozza

Secondo la bozza del monitoraggio è necessario «l’innalzamento/rafforzamento delle misure di mitigazione nazionali, anche anticipando ulteriori interventi di mitigazione/contenimento» nelle aree a maggiore diffusione e soprattutto dove circolano le varianti scoperte in Brasile e in Sudafrica.

In copertina ANSA/Claudio Peri | Situazione assembramenti nel quartiere Trastevere a Roma, 5 marzo 2021.

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