Coronavirus, sarà una Pasqua blindata. Dalle zone rosse automatiche al nodo lockdown nei weekend: ecco le misure sul tavolo

Il governo aspetta di vedere i dati aggiornati sul contagio, poi varerà la stretta. I nuovi divieti in vigore da lunedì 15 marzo. Tensioni nella maggioranza sulle chiusure

Sono passati appena sei giorni dall’entrata in vigore del nuovo Dpcm e il governo è pronto a mettere in campo nuove e più stringenti misure contro il Coronavirus. I provvedimenti, in discussione in questi giorni, entreranno in vigore non prima di lunedì, 15 marzo, dopo i dati della cabina di regia sulla situazione dell’epidemia in Italia (che l’Iss metterà a disposizione del governo oggi, 11 marzo) e in seguito al Consiglio dei ministri previsto per domani, venerdì 12 marzo, alle ore 11. Il premier Mario Draghi sta pensando di abbandonare la formula dei Dpcm e di passare a un decreto o a un disegno di legge da approvare in Parlamento con tempi brevissimi, per garantire un pieno coinvolgimento delle Camere.


Zona rossa automatica per le aree ad alto tasso di contagio

La principale novità in arrivo dovrebbe riguardare il passaggio alla zona rossa, che risulterà più snello e veloce: nei territori in cui si superano i 250 contagi ogni 100 mila abitanti, lo scatto avverrà automaticamente (e non più a discrezione dei presidenti di Regione). Probabilmente si fisserà anche un numero minimo di tamponi necessario per verificare l’attendibilità dei dati sui contagi.


Il confronto con le Regioni, poi il Cdm

Si va verso la proroga del divieto di spostamento tra Regioni, attualmente in vigore fino al 27 marzo. Draghi potrebbe convocare oggi una nuova cabina di regia con i ministri e gli esperti dopo il confronto con le Regioni e prima del Cdm di venerdì. Il premier starebbe prendendo in considerazione l’idea di seguire, almeno in parte, la linea indicata dal Comitato tecnico scientifico lo scorso martedì 9 marzo per frenare la curva.

ALESSANDRO DI MARCO | Locali chiusi a Torino.

Scuole chiuse anche in zona arancione?

Quasi certo, dunque, l’inasprimento delle misure nei giorni di Pasqua sulla scia di Natale e Capodanno, mentre resta in bilico l’ipotesi lockdown nei weekend, ostacolata da parte della maggioranza già nel vertice di ieri. In discussione c’è anche l’opzione di chiudere le scuole automaticamente già dalla zona arancione, visto anche il livello di diffusione tra i più giovani della variante B117 (la cosiddetta “variante inglese“). Per evitare assembramenti si potrebbe decidere inoltre di chiudere i parchi e di vietare gli stazionamenti in strada.

Le tensioni nella maggioranza

L’ultima e definitiva parola, comunque, arriverà dopo i dati aggiornati sul contagio. Anche perché la maggioranza di governo continua a scontrarsi sul da farsi: se da una parte i ministri della vecchia coalizione giallorossa – su tutti Roberto Speranza, Dario Franceschini e Stefano Patuanelli – spingono per una linea più dura, dall’altra Italia Viva e a Lega restano contrarie al rigorismo. Sullo sfondo del dibattito politico, l’Italia corre verso un nuovo peggioramento della situazione epidemiologica, con gli ospedali di molte Regioni (Piemonte e Campania su tutte) sempre più in affanno.

Immagine di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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