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L’Italia sarà rossa dal 3 al 5 aprile: via libera del governo al nuovo decreto. Tutte le zone gialle diventano arancioni

12 Marzo 2021 - 13:13 Redazione
Definita la linea per le prossime settimane: mini lockdown nei giorni di festa e misure più rigide ovunque

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge con le nuove misure per il contrasto all’emergenza Coronavirus. Nei giorni intorno a Pasqua – a partire dal 3 aprile fino al 5 – tutta Italia sarà in zona rossa. La linea era emersa già dalla riunione di stamattina, 12 marzo, tra presidenti di Regione, Enti locali e i ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini. Tutta Italia «eccetto le zone bianche», avrebbe precisato il ministro della Salute. Inoltre, Speranza ha comunicato che nelle prossime settimane, dal 15 marzo al 6 aprile, le zone gialle diventeranno automaticamente arancioni. Confermato anche l’ingresso più tempestivo e diretto in area rossa: tutte le regioni che hanno incidenza settimanale superiore a 250 casi su 100 mila verranno inserite nell’area con le misure più severe attraverso lo strumento delle ordinanze del Ministro della Salute.

«La diffusione del virus in questa fase è decisamente più veloce a causa dell’impatto delle varianti e questo rende condivisibili le scelte che il Governo si appresta a fare con un decreto Covid dettato dalla situazione epidemiologica», ha commentato Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, a margine dell’incontro con il governo di Mario Draghi. Stamattina erano presenti alla riunione anche il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, il capo del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli e il coordinatore del Cts Agostino Miozzo.

Mini lockdown di Pasqua

Il nuovo provvedimento del governo dovrebbe riproporre quindi il modello delle feste blindate, già sperimentato a Natale e Capodanno 2020: l’esecutivo deciderà quasi certamente per dei mini lockdown nei giorni di Pasqua, Pasquetta compresa. Misure che, nello specifico, potrebbero tradursi nella chiusura dei ristoranti, nel divieto di spostamento – salvo motivi di lavoro, salute e urgenza – e in un numero massimo di persone non conviventi da poter invitare in casa.

Stop area gialla

Già da settimane gli esperti si dicono scettici sull’efficacia della zona gialla nella gestione dell’epidemia, ormai in balia delle varianti del Sars-Cov-2. Superare l’area gialla rispetto al diffondersi della variante inglese. Il Comitato tecnico scientifico ha avanzato l’ipotesi di far passare in arancione tutte le regioni ancora in area gialla, così da gestire al meglio il periodo oggetto del prossimo Dl. Ipotesi avallata dallo stesso ministro della Salute.

Misure più rigide dal 15 marzo

Se questo quadro dovesse essere confermato, potrebbe non essere necessario inserire nel provvedimento una stretta ad hoc per i weekend, che negli ultimi giorni ha spaccato la maggioranza tra una componente rigorista (Pd e M5s) e una contraria a ulteriori chiusure (Lega su tutti). Con la tutte le Regioni in rosso e arancione, misure più rigide entreranno direttamente in vigore da lunedì 15 marzo in larga parte del Paese.

Spostamenti

Nelle Regioni arancioni – e in tutta Italia nei giorni 3, 4 e 5 aprile (comprese quindi Pasqua e Pasquetta, ndr) – «è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno», tra le 5 e le 22, «e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi». Nessuno spostamento, invece, è consentito nelle zone rosse – con le solite eccezioni per casi di necessità e lavoro. Probabile la proroga del divieto di spostamento tra Regioni fino a dopo Pasqua: attualmente il divieto è previsto in vigore fino al 27 marzo.

La chiusura dei parchi e il nodo della scuola

In discussione l’opzione di sospendere la didattica in presenza nelle scuole a partire dalla zona arancione, oltre alla chiusura dei parchi in chiave anti-assembramento.

Immagine di copertina: Ansa/Angelo Carconi

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