Charlie Hebdo, Meghan Markle e la Regina ritratte come George Floyd e l’agente Chauvin: polemiche per la copertina sui Windsor nel Regno Unito

Nella vignetta intitolata «Perché Meghan ha lasciato Buckingham Palace», la moglie del Principe risponde: «Perché non riuscivo più a respirare». Un’allusione all’ambiente asfittico della monarchia britannica

Charlie Hebdo torna a testare i limiti della satira. Nell’ultima edizione la rivista francese ha voluto riprendere il caso delle accuse di razzismo nei confronti della famiglia Reale inglese dopo l’intervista di Oprah Winfrey a Meghan Markle in cui l’attrice aveva raccontato dei presunti timori da parte dei reali britannici per il colore della pelle del figlio avuto con il Principe Harry. Sulla copertina si vede una rappresentazione della Regina Elisabetta che si sfrega le mani con fare diabolico mentre fa pressione con il ginocchio sul collo di Meghan Markle.


Un’immagine che evoca volutamente il soffocamento di George Floyd, l’uomo afroamericano di 46 anni la cui uccisione per mano dell’agente di polizia bianco Derek Chauvin il 25 maggio scorso aveva scatenato un’ondata di proteste per la tutela dei diritti dei cittadini afroamericani negli Stati Uniti. Non a caso nel cartone intitolato «Perché Meghan ha lasciato Buckingham Palace» l’attrice americana risponde: «Perché non riuscivo più a respirare». Un’allusione all’ambiente asfittico e oppressivo della monarchia britannica, così come è stato raccontato e denunciato dalla stessa Markle.


La decisione di rappresentare in chiave ironica l’uccisione di Floyd non è piaciuta a molti. Intervenendo su The Guardian per esempio la presidente del think tank britannico sull’uguaglianza Halima Begum ha definito il cartone «offensivo». «Non fa ridere e non sfida il razzismo ma piuttosto banalizza il tema», ha dichiarato Begum. Come riporta un altro quotidiano, The Independent, sui social media non mancano i commenti da parte di utenti che considerano l’ultima vignetta di Charlie Hebdo un errore o, peggio ancora, una rappresentazione «palesemente razzista».

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