L’Oms ammette che mancano le prove su quanto i vaccini proteggano? Dall’infezione, non dalla malattia

Circola un virgolettato parziale attribuito a Katherine O’Brien, direttrice del dipartimento d’immunizzazione dell’Oms, generando confusione in merito al tema vaccini

«Mancano le prove su quanto i vaccini proteggano» è il virgolettato contestato e attribuito a Katherine O’Brien, direttrice del dipartimento d’immunizzazione dell’OMS, durante un suo intervento presso il Parlamento europeo. Il tema dell’incontro istituzionale riguardava l’efficacia dei vaccini contro le varianti del Coronavirus Sars-Cov-2, ma anche del passaporto vaccinale per i viaggi internazionali.

Il virgolettato, diffuso da Ansa nel pomeriggio del 15 marzo e rilanciato da altre testate, inclusa Open, non risulta corretto e va contestualizzato. L’intervento completo di Katherine O’Brien è visibile e scaricabile dal sito del Parlamento europeo, ma il punto in questione lo troviamo a partire dal minuto 20:44 del video.

Per chi ha fretta

  • C’è differenza tra malattia e infezione.
  • Il principale compito di un vaccino è impedire la malattia.
  • Non tutti i vaccini possono impedire l’infezione, basti pensare a quello contro il Rotavirus.
  • L’intervento di Katherine O’Brien riguardava la protezione da infezione, un problema legato alla fattibilità o meno di un passaporto vaccinale internazionale.

Analisi

Ecco una trascrizione dell’intervento di Katherine O’Brien:

I’ll just address the vaccine passport, the electronic vaccine certificate issue. We strongly support the use of electronic vaccine certificates as a means for individuals to have a record and of programs to facilitate their programs. As, I thins you know there is no recommendation from the International Health Regulation, international IHR, for using vaccine certificates for the purpose of international travel and there are, at this time, not the conditions in place that would support that, as you indicate a lack of evidence on magnitude with vaccine protect against transition and insufficient access to science, to allow that free movement of people or the diversion of doses that should be fiven to highest risk individuals wich would then be given to people, who are intending to travel internationally that were to take place in that point.

Quanto Katherine O’Brien parla di «protect against transition» non dice nulla di nuovo. Infatti, mentre si sa che i vaccini ci proteggono contro la malattia non si hanno prove concrete che possa esserci un impedimento della trasmissione del virus dal corpo del vaccinato a quello di un non vaccinato. Ci troviamo di fronte a un classico problema di comunicazione di tipo scientifico che bisogna spiegare con semplicità attraverso delle domande e risposte.

Il vaccino ci protegge dalla malattia?
Per contrarre la malattia bisogna prima contrarre l’infezione. I dati relativi alla sperimentazione confermano una protezione contro l’insorgere della malattia.

Il vaccino ci protegge dall’infezione?
Al momento non ci sono evidenze che possano bloccare l’infezione fermandone la circolazione, ecco perché il tema del passaporto vaccinale non convince ancora. Al momento c’è chi, come il Ministero della Salute israeliano, sostiene che il vaccino Pfizer possa non solo proteggere dalla malattia, ma anche dall’infezione rendendolo potenzialmente capace di ridurre la circolazione del virus.

Il vaccino può causare l’infezione?
Bisogna rispondere anche a questa domanda e la risposta è no! Nessuno dei vaccini attualmente approvati contiene il Sars-Cov-2 e di conseguenza non possono scatenare sia l’infezione che la malattia.

In un editoriale del 2017 della ricercatrice Sarah Caddy, dell’Università di Cambridge, ci aiuta a comprendere la realtà dei fatti:

Potrebbe sorprendervi sapere che non tutti i vaccini forniscono lo stesso livello di protezione. Alcuni impediscono di contrarre malattie sintomatiche, mentre altri impediscono di contrarre l’infezione. Quest’ultimo fenomeno è noto come “immunità sterilizzante”. Con l’immunità sterilizzante il virus non può nemmeno prendere piede nel corpo perché il sistema immunitario impedisce al virus di entrare nelle cellule per replicarsi.

Infine:

In un mondo ideale, tutti i vaccini indurrebbero l’immunità sterilizzante. In realtà, è estremamente difficile produrre vaccini che fermino del tutto l’infezione da virus.

Un esempio è quello del vaccino contro il Rotavirus, capaci solo di impedire l’insorgere di una malattia grave senza permettere un controllo effettivo riguardo la circolazione del virus.

Conclusioni

Katherine O’Brien, direttrice del dipartimento d’immunizzazione dell’OMS, non nega le capacità dei vaccini anti Covid19 di proteggere le persone dalla malattia, mentre afferma ciò che già si conosce da tempo: non risulta che gli attuali vaccini, al momento e in attesa di ulteriori conferme per quello prodotto da Pfizer, possano garantire un’immunità sterilizzante impedendo dunque l’infezione da virus.

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