I vaccinati possono trasmettere il virus? Spieghiamo cosa hanno detto Giovannini e Vespa a Porta a Porta

Un intervento a Porta a Porta diventato virale e diffuso senza le dovute spiegazioni, per quanto la materia sia nota da decenni

Circola sui social un breve filmato prelevato da una puntata di Porta a Porta (Rai1) dove il conduttore Bruno Vespa rimane sorpreso, o esterrefatto, dalle dichiarazioni del Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini in merito ai vaccini anti Covid19: «Non è che chi ha avuto il vaccino non possa trasmettere il virus. Questo ci dicono gli studi. Quindi, non possiamo semplicemente dire una volta tutti vaccinati “il problema è risolto”». Vespa, di fronte a tale dichiarazione, risponde «Allora stiamo scherzando» di fronte a una situazione nota non dal 2021, ma da decenni.

L’intervento di entrambi, così come il video, è stato diffuso e citato sia sui social che in alcuni siti di informazione senza però spiegarne il contenuto. Noi a Open abbiamo trattato il tema nella nostra sezione Fact-Checking anche di recente, nell’articolo relativo a una dichiarazione, mal riportata dai media, della direttrice del dipartimento d’immunizzazione dell’Oms.

Per chi ha fretta

  • C’è differenza tra malattia e infezione.
  • Il principale compito di un vaccino è impedire la malattia.
  • Non tutti i vaccini possono impedire l’infezione, basti pensare a quello contro il Rotavirus.

Analisi

Quanto spiegato dal ministro Giovannini non è scorretto, ma manca qualcosa. Come avevamo spiegato in una precedente analisi, non tutti i vaccini funzionano nello stesso modo e non tutti ottengono lo stesso risultato. Andiamo per ordine.

I vaccini hanno come principale obiettivo quello di proteggerci dalle malattie, in alcuni casi dalle forme gravi. Non tutti garantiscono la cosiddetta «immunità sterilizzante», cioè quella forma di protezione dove viene impedita anche l’infezione – in questo caso – del virus, ed è ciò che succede ad esempio con il vaccino contro il Rotavirus. Quando Bruno Vespa risponde «Allora stiamo scherzando» dimostra di non conoscere un fatto già noto da anni, come possiamo vedere dell’editoriale del 2017 della ricercatrice Sarah Caddy, dell’Università di Cambridge:

In un mondo ideale, tutti i vaccini indurrebbero l’immunità sterilizzante. In realtà, è estremamente difficile produrre vaccini che fermino del tutto l’infezione da virus.

Ciò che il ministro Giovannini non riporta è il vaccino Pfizer, ad esempio, risulterebbe capace di impedire anche l’infezione. Ecco quanto riportato dalla Fondazione Veronesi:

Il vaccino Pfizer-BioNTech per Covid-19 non solo protegge dalla malattia ma previene anche l’infezione. E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio che emerge da uno studio rilasciato dal Ministero della Salute israeliano. Un’ottima notizia che se confermata indicherebbe chiaramente che il vaccino è potenzialmente in grado di ridurre drasticamente la circolazione del virus.

Il ministro Giovannini non sbaglia nel sostenere che una volta vaccinati non bisogna abbassare la guardia. Sono diversi i vaccini, con rispettive capacità, che vengono attualmente diffusi nel mondo per proteggere la popolazione dalla malattia, con l’obiettivo di ridurre drasticamente i casi di ospedalizzazione e di conseguenza i decessi. Se una volta vaccinati abbassiamo la guardia, si rischia di mettere in pericolo chi non è ancora protetto.

Conclusioni

Nel 2021 dovremmo ormai conoscere la differenza tra malattia e infezione, così come dovremmo sapere come funzionano i vaccini e in particolare quelli pediatrici come quello contro il Rotavirus.

Ciò che afferma il ministro Giovannini non è del tutto sbagliato, il problema è che non riporta le informazioni riguardo le recenti novità relative alle potenzialità del vaccino Pfizer.

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