Coronavirus, Speranza firma l’intesa sui vaccini: ai farmacisti 6 euro per ogni dose. Ecco come funziona l’accordo

Dovranno fare un breve corso di formazione e in ogni caso non potranno somministrare dosi ai soggetti estremamente fragili o con pregresse reazioni allergiche gravi. Da chiarire i criteri per la prenotazione

Il vaccino contro il Coronavirus potrà essere somministrato anche in farmacia. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato il protocollo con le Regioni e i professionisti sanitari, definendo l’intesa «un passo importante per rendere la campagna più veloce e capillare». I farmacisti dovranno fare un breve corso di formazione realizzato dall’Istituto superiore di sanità e in ogni caso non potranno somministrare vaccini ai soggetti «con estrema vulnerabilità o con anamnesi positiva per pregressa reazione allergica grave o anafilattica». Prima dell’iniezione andrà raccolto il consenso informato. L’onere della distribuzione delle dosi spetterà alle aziende sanitarie locali competenti sul territorio.


Saranno le farmacie a effettuare le prenotazioni

Per quanto riguarda le attività di prenotazione, esse verranno eseguite dalle farmacie «secondo i programmi di individuazione della popolazione target previamente definiti dalle autorità e seguendo i criteri di priorità». Il protocollo riconosce alle farmacie una remunerazione minima di 6 euro per ciascuna dose somministrata, demandando ad appositi accordi con le Regioni l’erogazione di eventuali ulteriori rimborsi o di incentivi per il raggiungimento dei target vaccinali. L’accordo prevede inoltre che i farmacisti che fanno le vaccinazioni non siano tenuti alla quarantena o alla chiusura dell’esercizio in caso di contatto con persone positive al Coronavirus.

Da domani si parte in Liguria con le prime somministrazioni agli over 75

La prima Regione a partire con la nuova intesa è stata la Liguria, dove da domani sarà possibile immunizzarsi nelle farmacie: al momento quelle coinvolte sono 52. Le prenotazioni, a partire da oggi, possono essere fatte direttamente in farmacia (non è possibile prenotare per telefono) o sul portale informatico regionale. La precedenza verrà data alla fascia d’età tra i 75 e i 79 anni, poi a quella tra i 70 e i 74 anni. A iniettare agli over 70 una dose di AstraZeneca saranno medici o altri operatori sanitari abilitati. Le vaccinazioni potranno avvenire o all’interno delle stesse farmacie, se dispongono di locali adeguati, oppure presso sedi esterne situate nelle vicinanze, come studi medici convenzionati o sedi di associazioni di volontariato. Anche i farmacisti del Lazio sono pronti a darsi da fare. Il presidente di Federfarma Roma, Andrea Cicconetti, ha parlato di circa 1.000 farmacie su 1.800 che hanno già dato la loro disponibilità. Ma adesso occorre definire con precisione le modalità di distribuzione e prenotazione delle dosi, anche per poter gestire al meglio l’arrivo delle prime fiale del preparato di Johnson & Johnson, previsto per metà aprile.

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