AstraZeneca, i Paesi europei verso la raccomandazione dell’uso solo per gli over 60. L’Italia si allinea

Anche il nostro Paese, fa sapere il coordinatore del Cts, si allinea all’utilizzo preferenziale del preparato di Oxford oltre i 60 anni di età. Locatelli ha aggiunto che non ci sono elementi per scoraggiare la somministrazione della seconda dose

Dopo che oggi l’Ema ha precisato che esiste un «forte legame» tra i rari casi di trombosi e il vaccino AstraZeneca, i ministri della Salute dei Paesi europei si sono riuniti per un incontro informale in videoconferenza per decidere le prossime mosse sulla campagna vaccinale contro il Coronavirus. Nonostante l’agenzia europea del farmaco non abbia dato raccomandazioni specifiche sulle fasce d’età da privilegiare per la somministrazione, l’uso del vaccino potrebbe essere raccomandato solo ai soggetti con un’età superiore ai 60 anni. Secondo quanto riferito dall’Ansa, sarebbe questa la posizione attorno alla quale starebbero convergendo i Paesi europei.


Intanto, l’Organizzazione mondiale della sanità ha smorzato la posizione dell’Ema dichiarando che il collegamento tra il vaccino AstraZeneca e gli episodi di trombosi rare è «plausibile ma non confermato». Sul fronte italiano, alle 20 i ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini hanno incontrato le Regioni insieme al commissario Francesco Figliuolo per discutere del dossier AstraZeneca. Alle ore 21, invece, il ministro della Salute, tiene una conferenza stampa per commentare le valutazioni rese note oggi dall’Ema. Con lui, il presidente del Css, Franco Locatelli, il direttore egenerale di Aifa, Nicola Magrini, e quello della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.


Locatelli: «Raccomandato l’uso preferenziale oltre i 60 anni»

«Considerando i dati sulla letalità per Covid che confermano che le vittime sono per lo più anziani, l’idea anche per Italia è di raccomandare l’uso preferenziale oltre i 60 anni di età». Queste le parole di Franco Locatelli all’incontro tra governo e Regioni. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico ha poi aggiunto che non ci sono elementi per scoraggiare la somministrazione della seconda dose.

Leggi anche: