Vaccini anti-Covid, da maggio sarà possibile farli in azienda: ecco come

Adesioni, costi, modalità di somministrazione: breve riassunto delle cose da sapere

Da maggio sarà possibile vaccinarsi contro il Coronavirus in azienda. Le linee guida sono elencate all’interno del Protocollo sulla realizzazione di punti straordinari di vaccinazione, che si affianca all’aggiornamento delle misure di contrasto della diffusione del virus negli ambienti di lavoro, su cui è stato sottoscritto un accordo tra ministeri del Lavoro, della Salute e dello Sviluppo economico, Inail e commissario straordinario emergenza Covid, il generale Figliuolo, con le parti sociali. Soddisfatto il ministro del Lavoro Andrea Orlando: «Accordo perfettibile, ma punto fermo e una buona notizia per il Paese».


Le adesioni e il triage

Le adesioni all’iniziativa, da parte dei dipendenti ma anche delle aziende, avverranno su base volontaria. Tutte le imprese hanno facoltà di candidarsi: non c’è alcun requisito minimo cui sottostare e il vaccino sarà offerto a tutti i lavoratori a prescindere dalla tipologia di contratto. Il medico incaricato fornirà ai lavoratori le informazioni sui benefici ma anche sui rischi del vaccino, in questo senso al lavoratore sarà sottoposto il modulo per il consenso informato. Poi si passerà al colloquio di routine sullo stato di salute, la tutela della riservatezza dei dati e la registrazione. La somministrazione del vaccino è affidata a operatori sanitari in grado di garantire il pieno rispetto delle prescrizioni adottate e in possesso di adeguata formazione.


I costi

Le spese per il ricorso a personale apposito e per le operazioni di somministrazione saranno tutte a carico del datore di lavoro. Le imprese più piccole possono accordarsi con quelle più grandi o appoggiarsi alle strutture dell’Inail.

Le modalità

Sulle modalità con cui avviene la vaccinazione in azienda, il Protocollo spiega che quando questa cade in orario di lavoro il tempo impiegato sarà calcolato a tutti gli effetti come orario di lavoro. Chi dovesse avvertire reazioni avverse, potrà usufruire di giorni di assenza, calcolati come malattia. Per l’azienda che intenda avvalersi della somministrazione sul luogo di lavoro, per l’organizzazione potrà servirsi del medico aziendale o in alternativa di strutture sanitarie in possesso dei requisiti per la vaccinazione o ancora strutture Inail. Per i medici coinvolti, saranno organizzati corsi preparatori sulla piattaforma Inail.

Leggi anche: