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Inchiesta mascherine cinesi, Arcuri indagato per peculato

11 Aprile 2021 - 13:17 Redazione
Il lotto di mascherine su cui indaga la procura di Roma proveniva dalla Cina e aveva un valore di 1,25 miliardi di euro. L'ex commissario straordinario all'emergenza Covid ora risulta iscritto nel registro degli indagati

Domenico Arcuri è indagato dalla Procura di Roma per peculato secondo quanto riporta il quotidiano La Verità. L’ex commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus risulta iscritto sul registro degli indagati nell’ambito delle indagini sulle forniture di mascherine cinesi senza certificazione. Il reato per cui Arcuri è indagato può costare fino a 10 anni e mezzo di reclusione. Sempre per le mascherine cinesi senza certificazione, parliamo di forniture per 1,25 miliardi di euro, il 24 febbraio erano già stati disposti un arresto e quattro misure inerdittive. Secondo La Verità, oltre all’ex commissario sarebbe indagato per peculato anche Antonio Fabbrocini, collaboratore di Arcuri e responsabile unico del procedimento per l’acquisto di 801 milioni di mascherine provenienti dalla Cina.

La maxi fornitura delle mascherine cinesi

Oltre 72 milioni di euro di provvigioni. L’inchiesta dei pm che hanno inserito Arcuri nel registro degli indagati parte da questa cifra: secondo le indagini un gruppo di broker avrebbe mediato la maxi fornitura di mascherine cinesi da 1,25 miliardi di euro per poter ottenere in cambio 77 milioni di euro di provvigioni da spartirsi. Anche se le indagini hanno già portato all’arresto di uno di questi broker il 24 febbraio, restano ancora diversi aspetti da chiarire. A partire dal ruolo dell’ex commissario. Per la procura infatti queste provvigioni sono arrivate «grazie allo sfruttamento di rapporti preferenziali occulti, derivanti da conoscenza pregressa, di taluni indagati con […] Arcuri». Dalle indiscrezioni trapelate fino a questo momento non sembra quindi che l’ex commissario abbiamo avuto un guadagno personale dalla vicenda. Nell’inchiesta sono coinvolti a vario titolo anche l’ex giornalista Mario Benotti, la sua compagna Daniela Guarnieri, l’ex segretaria del ministero dei Trasporti Antonella Appulo, il banchiere di San Marino Daniele Guidi, il trader proveniente dall’Equador Jorge Solis e l’imprenditore Andrea Tommasi.

La replica di Arcuri

Dopo la divulgazione della notizia, l’ex Commissario ha spiegato di non aver ricevuto nessuna notizia per via ufficiale di quello che viene scritto sul quotidiano La Verità. Arcuri ha poi precisato che, insieme a tutta la struttura che si è occupata dell’emergenza «continuerannoà, come da inizio indagine, a collaborare con le autorità inquirenti nonché a fornire loro ogni informazione utile allo svolgimento delle indagini».

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