Lo sfogo di Beppe Grillo rischia di essere un boomerang per il figlio (e per il Movimento 5 Stelle)

Il fondatore del M5s ha fatto un grosso errore, che può capitare a qualunque padre. Lui, però, non è un padre qualunque

Un giovane di nome Ciro è indagato insieme ad altre tre persone per violenza sessuale nei confronti di una coetanea. Storie di questo genere non fanno fatica a diventare notizia ed è compito dei giornalisti riportarle, ma a volte qualche elemento intercetta l’interesse dei lettori rendendole indelebili nel tempo. Tutti ricordiamo lo stupro di Firenze soprattutto perché gli accusati erano dei militari dell’Arma dei Carabinieri, mentre il caso di Ciro verrà ricordato perché di cognome fa Grillo ed è figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle. Come se non bastasse, ora Ciro è ancora più famoso di prima perché il padre lo ha difeso con un video rabbioso e dai contenuti estremamente contestati dall’opinione pubblica. Insomma, per Ciro non è stato un affare.


Le conseguenze sul caso di Ciro Grillo

Chiunque potrebbe sostenere che l’intervento di Grillo senior sia stato lo sfogo di un padre deciso a difendere il giovane erede, ma il fatto che non si tratti di un padre qualunque, bensì di un uomo dall’enorme potere mediatico non aiuta affatto Ciro. Indipendente da come si concluderà questa storia, con un processo o un’archiviazione, Ciro dovrà affrontare l’epiteto sia di «quello indagato per stupro» sia del «figlio di quello che ha detto certe cose sulle donne vittime o presunte vittime di violenza».


Beppe è di parte, indubbiamente ed è naturale, ma la difesa mediatica nei confronti di Ciro punta su alcuni aspetti della vicenda che potrebbero rivelarsi un enorme boomerang nei suoi confronti e nei confronti del figlio stesso. Il fatto di sostenere che ci siano stati dei rapporti sessuali definendoli «consenzienti» potrebbe rivelarsi controproducente, basti ricordare come nel caso dei Carabinieri di Firenze venne presentata la stessa tesi difensiva. Alla fine sappiamo come è andata a finire, con una condanna a carico dell’ex militare Marco Camuffo confermata in appello proprio quest’anno.

Beppe in questa vicenda si sta giocando tutto. Ha attirato verso di sé tutta l’attenzione mediatica quando poteva starsene in uno strategico silenzio in attesa di un’eventuale archiviazione, così poi da poter chiedere ai media di rivalutare la figura del figlio. Certo, è un lusso che potrebbe permettersi proprio Ciro avendo un padre di così elevata rilevanza pubblica, da questo punto di vista poteva esserne privilegiato. Invece no, il danno è fatto.

Da una creatura all’altra

Il danno viene riscontrato non solo dal figlio, ma anche da un’altra creatura di Beppe Grillo: il Movimento 5 Stelle. Il video ha evidenziato come i parlamentari e i rappresentanti di spicco del partito politico di maggioranza in Parlamento abbiano letteralmente sostenuto il loro vero capo politico. Il titolo del video pubblicato su Youtube è inequivocabile, un attacco alla stampa in piena regola come suo solito quando questa non è allineata alla sua campagna mediatica.

Giornalisti o giudici? Era grazie ai giornalisti che Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo, leggendo gli articoli di giornale, venivano a conoscenza di eventuali indagini o scandali a carico di un avversario politico. Ricordiamo come i grillini si presentarono in aula Giulio Cesare, in Campidoglio, con delle arance augurando la carcerazione di Ignazio Marino. Immaginate se l’ex sindaco di Roma fosse stato indagato per stupro, altro che arance, eppure il grillismo era in prima linea a definire colpevoli persone che ancora dovevano essere sottoposte a processo. Poi sappiamo come è andata a finire, con esponenti del Movimento 5 Stelle indagati una volta giunti al potere a Roma.

Beppe Grillo, in doppia veste di padre, rischia grosso con le sue creature. Se Ciro dovrà affrontare un processo non sarà facile, soprattutto grazie al suo famoso e potente genitore. Se verrà assolto, o se verrà archiviato il tutto evitando il processo, verrà comunque colpito dall’ombra di un padre che ha affermato concetti del tutto opinabili di fronte all’opinione pubblica. Comunque vada per Ciro, per i figli “politici” rimarrà un segno indelebile di giustizialismo e garantismo a targhe alterne che non si scrolleranno mai di dosso. Figli che non sono stati abbastanza maturi da dire al padre: «Fermati, rischi di sbagliare!».

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