Virologi all’attacco per la festa Scudetto dell’Inter in piazza, Pregliasco: «Vedremo gli effetti a metà maggio» – Il video

Dura la reazione anche del prof. Franco Locatelli, coordinatore del Cts: «I 121mila morti devono averci insegnato qualcosa»

Continuano le polemiche nel dibattito sugli assembramenti che si sono verificati durante i festeggiamenti nel centro di Milano per il 19esimo scudetto conquistato dall’Inter. Dopo le critiche sui canali social contro il sindaco della città Beppe Sala, anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha commentato le violazioni delle restrizioni anti-Covid. «Era probabile che eventi del genere si potessero verificare», ha dichiarato il governatore lombardo durante l’inaugurazione del centro vaccinale Spazio Mil di Sesto San Giovanni. «Bisogna chiedere alle persone il rispetto delle misure di sicurezza e spero che situazioni del genere determinino nessuna conseguenza come l’aumento dei contagi, ma questo lo potremo dire tra due settimane».


Sulle 30 mila persone accorse in piazza del Duomo si è espresso anche il virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, che in un intervento nel programma di Rai3 Agorà si è detto «preoccupato per le situazioni che abbiamo visto». «Gli effetti dei comportamenti troppo rilassati visti nel fine settimana, inclusi i festeggiamenti per lo Scudetto, li vedremo da metà maggio in poi», ha detto il membro del Cts della Regione Lombardia. «Temo un possibile incremento di casi temo, ma spero sia solo una leggera onda di risalita e non un’ondata vera e propria. Speriamo che la velocità delle vaccinazioni ci aiuti e speriamo in una meteorologia clemente che, come abbiamo visto lo scorso anno, aiuta. Ciò non significa», ha precisato Pregliasco, «che il virus in estate diventi più buono, solo le condizioni di contagio si riducono».


Duro anche il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, e Coordinatore del Cts Franco Locatelli, che in un’intervista a Sky ha richiamato al «senso di responsabilità». «La gioia è comprensibile però credo che su di essa debba prevalere il senso di responsabilità: 121 mila morti devono averci insegnato qualcosa. Onorare la loro morte vuol dire evitare assembramenti: tutte le occasioni vanno evitate, compresi i festeggiamenti dei tifosi della squadra di calcio che ha vinto il campionato», ha concluso Locatelli.

Video: Ansa

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