«Cosa farebbero coi 10 mila euro della dote Letta i 18enni di Scampia?». Il docente di Trieste si scusa: «Dispiaciuto. Volevo dire il contrario»

L’Università ha preso «le distanze dalle inopportune dichiarazioni» del docente «che ha parlato a titolo personale» e valuta eventuali provvedimenti disciplinari

La dote ai diciottenni, proposta del segretario del Partito Democratico Enrico Letta, continua a far discutere. Ma non nel merito, né nella sostanza, in questo caso. Il professor Francesco Venier, professore aggregato di organizzazione aziendale all’Università degli Studi di Trieste, ha pubblicato un tweet con un’immagine di tre giovani con una felpa nera e la didascalia: «Chi sa dirmi cosa farebbero coi 10 mila euro della dote Letta i 18enni di Scampia?», alludendo a un possibile uso illecito da parte dei giovani napoletani di questa ipotetica dote.


Tuttavia, proprio oggi sono arrivate le sue scuse. Venire ha detto di essere dispiaciuto per l’accaduto e per aver causato tanta amarezza. «La mia unica intenzione era invitare a chiedersi se offrire una dote una tantum ai diciottenni fosse un modo efficace di aiutare i giovani, soprattutto in contesti urbani che, per tanti motivi, possono essere considerati più complessi». Il professore ha chiarito che le sue intenzioni «erano l’esatto contrario di quelle che possono essere apparse: il mio pensiero è che ci possano essere modi più costruttivi per aiutare le nuove generazioni». Venier, tra l’altro, sottolinea di aver «con convinzione firmato e sostenuto il manifesto di “Parole O_stili” (contro l’uso del linguaggio violento nella rete, ndr), partecipando anche attivamente agli eventi dell’associazione nata proprio per ridurre il carico di odio della rete. Purtroppo, questa volta l’ho scatenato io, inopinatamente, e mi scuso di nuovo con tutti quelli che posso aver ferito, in particolare con i giovani di Scampia che, cadendo in un luogo comune, ho inopinatamente citato».


Nel pomeriggio di ieri, l’Università di Trieste aveva deciso di prendere le distanze dalle affermazioni del docente: «UniTS prende le distanze dalle inopportune dichiarazioni di Francesco Venier che ha parlato a titolo personale. In quanto luogo di cultura e ricerca scientifica rifiutiamo qualsiasi luogo comune e ogni forma di pregiudizio». 

Tuttavia le polemiche ancora non si sono placate. Intanto, è intervenuto il rettore Roberto Di Lenarda: «Mi dissocio personalmente e istituzionalmente dalle dichiarazioni di Francesco Venier anche in relazione ai valori che contraddistinguono l’Università di Trieste, alla sua storia di istituzione aperta, inclusiva e giusta». E chiude: «L’Ateneo valuterà eventuali procedure e provvedimenti a carico del ricercatore». 

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