Caso Uggetti, da Conte a Perantoni: le reazioni del M5s alle scuse di Di Maio. Buffagni: «Candidiamolo a Siena con il Pd»

Tra i pentastellati permangono sfumature differenti. E pesa il silenzio di esponenti di spicco, a cominciare dal presidente Fico

Dopo le scuse di Luigi Di Maio all’ex sindaco di Lodi Simone Uggetti, assolto in Appello dall’accusa di turbativa d’asta per la gestione estiva di due piscine, vicenda che aveva portato al suo arresto e quindi alle sue dimissioni, tanti altri esponenti del M5s hanno deciso di esprimere il loro punto di vista sulla questione. Secondo molti osservatori il gesto compiuto da Di Maio sarebbe infatti indicativo di un cambiamento politico profondo da parte dei pentastellati, che sarebbero ormai pronti ad abbandonare il furore “giustizialista” delle origini in favore di una linea più “garantista”. Un approccio che troverà un fondamentale banco di prova nella riforma della giustizia su cui sta lavorando la ministra Marta Cartabia.


Conte e Raggi si schierano con Di Maio

A dare mano forte a Di Maio ci ha pensato anche Giuseppe Conte, leader in pectore del M5s: «Riconoscere un errore, come ha fatto oggi Luigi Di Maio, è una virtù». Secondo l’ex premier «alimentare la gogna mediatica per contrastare gli avversari a fini elettorali contribuisce all’imbarbarimento dello scontro politico». La politica, invece, «è dialogo, confronto anche aspro, utile a superare i conflitti sociali, ma deve sempre muovere dal rispetto della dignità delle persone e deve sempre orientarsi verso una sintesi superiore nell’interesse generale». Ecco quindi che «al centro del nuovo corso del M5s c’è il rispetto della persona e dei suoi diritti fondamentali, che nessuna ragione di Stato o di partito possono calpestare».


Il M5s rifondato «non si accontenterà di declamare in astratto i diritti fondamentali, ma si batterà per affermarli in concreto, per garantire a essi piena effettività. È questo il senso del nuovo umanesimo, che ho anticipato nei miei interventi, e che alimenterà costantemente l’azione politica del neo-Movimento». Sulla stessa linea la sindaca di Roma, Virginia Raggi, che si è schierata apertamente con il ministro degli Esteri del governo Draghi, scrivendo su Twitter: «Condivido le parole di Luigi Di Maio nella lettera aperta pubblicata dal Foglio. Avanti a testa alta». Mentre l’interessato, ovvero lo stesso Uggetti, a dire il vero si è preso un po’ di tempo per riflettere: «Devo ragionarci bene prima di commentare».

Sergio Battelli, presidente della commissione Affari esteri della Camera, ritiene che chiedere scusa, soprattutto in politica, non sia mai facile. E quindi afferma di trovare «molto significative» le parole espresse da Di Maio, intorno alle quali auspica «la piena convergenza di tutto il M5s e delle altre forze politiche». Con una postilla: «Continueremo a pretendere legalità da chi si candida a guidare le istituzioni, ma non a costo di trasformare la competizione politica ed elettorale in un Colosseo in cui spolpare gli avversari».

La deputata Federica Dieni dice adesso che in quanto avvocato ha sempre avuto «qualche remora rispetto a certi toni esasperati». E dunque non può che «apprezzare la presa di posizione di Di Maio», che indica «il percorso di maturazione e maggiore consapevolezza nel M5s», perché «è doveroso non fare campagna elettorale sui problemi giudiziari». Quanto alla riforma della giustizia, per Dieni occorre «andare al tavolo senza pregiudizi partendo dalle nostre posizioni ma trovando il giusto punto di caduta perseguendo il fine di velocizzare i processi, per tutelare tutte le parti coinvolte e senza avere la presunzione di essere detentori della verità assoluta».

Buffagni: «M5s-Pd lo candidino insieme a Siena»

Stefano Buffagni, uno dei nomi più importanti del Movimento Cinque Stelle, non si ferma alle scuse e offre un posto a Uggetti per le prossime elezioni: «Il fatto che Simone Uggetti sia stato assolto è un bene e ci scusiamo per gli attacchi sproporzionati, ma c’era stata un’indagine, delle denunce e un arresto. Credo che il Movimento 5 Stelle e il Pd debbano dare un segnale candidandolo nel collegio di Siena». Non solo, Buffagni ammette anche che il Movimento ha cominciato a seguire su alcuni temi una linea più moderata: «Come M5S abbiamo fatto alcune evoluzioni e cambiato alcune posizioni all’inizio molto estreme e che si sono un po’ moderate. In ogni caso abbiamo alzato l’asticella dell’onestà sulla scena politica».

Sfumature differenti

Anche per il deputato Giovanni Currò la riflessione di Di Maio è «lodevole» e ha «aperto un’attenzione doverosa alle onde emotive e all’esacerbazione di fatti influenzati dall’opinione pubblica del momento». La politica, al contrario, «ha il dovere di fornire riflessioni e soluzioni di sistema, non risposte spot per attrarre consenso». Mario Perantoni, pentastellato presidente della commissione Giustizia alla Camera, la vede in maniera leggermente diversa: «Resta la centralità della questione morale in questo paese, la propensione di una certa classe politica a scavalcare le regole e ottenere consensi tramite lo scambio di utilità, per esempio. O il disprezzo del bene comune, o la creazione di un nemico per ottenere consensi facili. Tutto questo non è archiviato dalla lettera impegnativa e importante  di Luigi».

Ancora più netto Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare Antimafia, che però ormai non fa più parte del M5s: «Di Maio chiederà scusa, io la penso diversamente». Infine, per Lucia Azzolina, ex ministra dell’Istruzione del governo Conte, Di Maio avrebbe dimostrato «maturità e grande coraggio», perché «la condanna a mezzo stampa è prima di tutto una mancanza di rispetto nei confronti della persona. Io, nel mio piccolo, ho sempre evitato giudizi sommari. Questo non mi impedisce di essere rigorosa e anche intransigente rispetto ai comportamenti di chi ha responsabilità politiche e deve trasmettere messaggi positivi».

Di Battista: «I politici devono anche sembrare onesti»

Diversa invece la posizione di Alessandro Di Battista, ex colonna portante del Movimento 5 Stelle: «Borsellino diceva che i politici non solo devono essere onesti, ma devono anche sembrarlo. Per quanto riguarda il sindaco di Lodi io sono contento per lui che sia stato assolto, questo a dimostrazione del fatto che evidentemente i tre gradi di giudizio funzionano».

Quelli che oggi tacciono

Tuttavia nel 2016, quando Uggetti venne arrestato, molti altri esponenti di peso del M5s si esposero e oggi invece restano in silenzio. Ecco alcune delle loro dichiarazioni.

  • Beppe Grillo: «Il Pd affonda nella piscina di Lodi
  • Paola Taverna: «Din don! Comunicazione di servizio: l’arrestato Pd di oggi è il sindaco di Lodi. A quanti siamo arrivati?»
  • Roberto Fico: «Il sindaco di Lodi del Pd in cella che continua a gestire il comune. Soru che dopo la condanna a 3 anni per evasione fiscale continua ad essere parlamentare europeo. E il Pd nonostante le numerose condanne e arresti non fa nulla e parla del M5s»

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