I numeri in chiaro, Maga: «Calo costante delle terapie intensive grazie ai vaccini. Sinovac? Fidiamoci dei dati» – Il video

Il direttore del laboratorio dell’Istituto di Genetica molecolare del Cnr di Pavia: «I giovani hanno una bassa percezione del rischio, ma possono essere un importante veicolo di infezione»

In Italia il numero di pazienti affetti da Covid-19 in terapia intensiva scende sotto quota 1.000 per la prima volta dopo sette mesi. Con un tasso di positività in calo, che si attesta all’1,1%, il Paese sta registrando dati in progressivo miglioramento. «Il calo costante e continuo dei ricoveri dimostra come la campagna vaccinale sia lo strumento migliore che abbiamo per fronteggiare il virus», afferma a Open il direttore del laboratorio dell’Istituto di Genetica molecolare del Cnr di Pavia Giovanni Maga. «Al momento in Italia», prosegue il virologo, «la variante inglese circola da tempo ed è molto contagiosa rispetto ai ceppi presenti l’anno scorso. I casi dovuti ad altre varianti, dalla sudafricana all’indiana, sono comunque coperte dai vaccini, perciò, al netto della situazione attuale, non mi aspetto di vedere un cambio significativo nel quadro epidemiologico».


Il ruolo dei giovani

Al momento la campagna vaccinale in Italia si è allargata coprendo le fasce di popolazione più giovane, con l’apertura delle piattaforme di vaccinazione anche per ragazzi di 18 anni. «Il fattore determinante nella vaccinazione della popolazione più giovane è la percezione del rischio», spiega Maga, «anche il commissario Figliuolo ha detto ai giovani di vaccinarsi perché la zona bianca non significa libertà assoluta. Se ho coscienza cerco di tutelarmi e si sa che i giovani ne hanno meno anche perché nel momento in cui contraggono l’infezione hanno sintomi leggeri e pochi rischi. Va fatto capire che il Coronavirus non va sottovalutato e che possono trasmettere il virus a qualcuno che può rischiare la vita. Inoltre, la circolazione permetterebbe nuove varianti».


Il contrasto alla diffusione del Covid e alle possibili varianti passa per una popolazione vaccinata e l’approvazione da parte dell’Oms del secondo farmaco cinese finora sviluppato, Sinovac, offre «un’opzione in più che contribuisce al fabbisogno globale», afferma Maga. «Ci sono state evidenze rispetto ai dati poco incoraggianti nei primi prototipi cinesi», prosegue, «nel momento in cui c’è un’approvazione sono fiducioso rispetto al fatto che venga presa con dati che la giustifichino. È importante avere il numero maggiore di vaccini possibile per permettere a tutti i Paesi con dinamiche sociali e demografiche particolari di avere dosi», conclude il virologo del Cnr.

Foto in copertina di Vincenzo Monaco | Video di Luca Covino

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