I numeri in chiaro, Maga: «Zona bianca non significa fine dell’epidemia: ci vuole prudenza» – Il video

Il direttore dell’Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Pavia spiega anche che nei prossimi mesi sarà necessario «vaccinare i giovani e giovanissimi per tornare alle lezioni in presenza a settembre»

«I dati di oggi non fanno che confermare la fase molto positiva di evoluzione del quadro epidemiologico. Abbiamo una continua e costante diminuzione dei nuovi contagi e quindi diminuisce anche la platea delle persone che hanno attualmente il Coronavirus: ne guariscono molti di più di quanti se ne infettano. Abbiamo un calo molto deciso e costante dei ricoveri e delle terapie intensive, tanto che ormai tutte le regioni sono significativamente al di sotto delle soglie di attenzione», spiega a Open Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Pavia.


Maga: «Possiamo sperare anche noi di registrare zero decessi, ma solo se continuerà la campagna vaccinale»

«Fortunatamente – prosegue Maga – il trend in discesa anche nei decessi continua, e oggi abbiamo ancora un numero inferiore a 100 vittime (oggi 73), che sono ovviamente sempre eventi tragici, ma che nel contesto complessivo dell’epidemia ci dicono che la campagna vaccinale sta funzionando perché sta impedendo che le persone più a rischio si ammalino e quindi finiscano in ospedale e nei casi peggiori rischino o perdano, purtroppo, la vita». Un quadro grazie a cui, secondo il virologo del Cnr «possiamo sicuramente pensare di arrivare alla situazione della Gran Bretagna qualche giorno fa, quando finalmente si son registrati zero decessi». «Si spera di vedere zero o comunque pochissimi contagi, e di svuotare i reparti Covid degli ospedali. Un traguardo che potremo raggiungere però soltanto grazie alla campagna vaccinale – aggiunge – perché non ci sono altri strumenti che ci consentono di raggiungere questi obiettivi rapidamente: solo con il vaccino possiamo controllare e abbattere la circolazione del virus». 


Maga: «È importante ricordare che zona bianca non significa fine dell’epidemia»

Virus che però, conferma Maga, continua a circolare: «Questo virus sicuramente non se ne andrà presto. Quindi soltanto regalando l’immunità ai cittadini con la vaccinazione possiamo evitare che questa circolazione diventi importante e quindi ritornare a una situazione critica. Con questo quadro possiamo affacciarci a un’estate che vivremo verosimilmente nella cosiddetta zona bianca. Anche se è importante ricordare che zona bianca non significa fine dell’epidemia». «Il virus continuerà a circolare in maniera molto minore, con un aiuto anche dato dalle condizioni ambientali che non favoriscono particolarmente il contagio. Ma comunque è sempre presente e noi dobbiamo abbatterlo con la vaccinazione e tenerlo sotto controllo, fintanto che non raggiungeremo la quota di vaccinati necessaria per avere un controllo completo dell’infezione dobbiamo arrivare a vaccinare oltre 40 milioni di italiani per avvicinarci a questo traguardo. Fino a quanto non raggiungeremo quell’obiettivo dobbiamo continuare ad avere degli atteggiamenti prudenti». 

Maga: «Il rischio di contagio esiste sempre: sì alla mascherina nei luoghi chiusi e affollati»

E che ne sarà quest’estate della mascherina? Il professor Maga risponde che questa «andrà comunque utilizzata nei contesti in cui è utile, cioè quando siamo a contatto ravvicinato con altre persone in particolare in ambienti chiusi. È chiaro che all’aperto, con il distanziamento adeguato, soprattutto se siamo o un nucleo familiare o tra persone che sono tutte vaccinate, la mascherina può anche essere utilizzato in maniera più leggera. Ma nel momento in cui ci troviamo in luoghi chiusi e affollati la mascherina è ancora un presidio importante perché il rischio di contagio esiste sempre». 

Maga: «No al fai-da-te o a iniziative fuori norma per la riapertura delle discoteche»

E nel giorno in cui i gestori e le Regioni tornano a richiedere al governo la riapertura delle discoteche, ipotizzando anche eventuali soluzioni “fai-da-te” in caso di mancata risposta da Roma, il professor Maga sottolinea che «posto che la situazione in una discoteca all’aperto è diversa rispetto a quella del locale chiuso, anche le discoteche possono beneficiare di una situazione molto favorevole». Ricordando che «adesso siamo al di sotto dei 50 casi ogni 100 mila abitanti, il che vuol dire che il sistema è in grado di effettuare un tracciamento più efficace dei nuovi casi», Maga apre alla possibile riapertura delle discoteche e delle sale da ballo, ma a una condizione.

Il tutto si dovrà svolgere, a detta di Maga, sempre all’interno di un quadro normativo di sicurezza: «Ricordiamo sempre che le decisioni spettano alle autorità sanitarie, e se queste decideranno di consentire le riaperture di questi luoghi di ritrovo lo faranno a determinate condizioni che dovranno essere rispettate. In questo modo – sottolinea il virologo – potremmo godere anche di questi momenti divertenti, ma in sicurezza. Il fai-da-te o iniziative prese al di fuori di un quadro normativo sono pericolose perché possono causare catene di contagio».

Maga: «Vaccinare i giovani e giovanissimi per tornare alle lezioni in presenza a settembre»

Il professor Maga ci tiene a ribadire un ultimo punto, guardando più in là, ma anche a quanto successo lo scorso settembre, con la riapertura delle scuole. Ora che sono a disposizione i vaccini anche per i più giovani e per i giovanissimi, dai 12 anni in su, a detta del virologo sarà «assolutamente essenziale coprire questa fascia di popolazione perché trasformarsi in vettori di contagio, quindi il virus può circolare attivamente anche tra i giovanissimi in età pediatrica o in prima età scolare e può passare da loro ad altri».

«La vaccinazione dei giovanissimi è essenziale per poter programmare una futura stagione scolastica con la didattica normale, o la più normale possibile, il che vuol dire riaprire le scuole e tornare a frequentare le lezioni sempre più in presenza. Se vogliamo raggiungere la copertura vaccinale veramente completa della popolazione non possiamo assolutamente disattendere una quota importante, e parliamo di milioni di ragazzi e di adolescenti e di bambini che quindi sono da vaccinare».

Ovviamente, per far ciò, a detta del professor Maga, «le vaccinazioni dei giovani e giovanissimi dovranno essere svolte sulla base dell’offerta vaccinale più completa e nel minor tempo possibile». Restano da superare alcuni piccoli ostacoli nella campagna vaccinale. Secondo il dottor Maga, infatti, sarà necessaria «un’attenzione particolare al recupero di quella quota di persone che rientra nelle fasce di fragilità che ancora non sono state completamente vaccinati. Numericamente non sono molte, ma è importante recuperarle il prima possibile».

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