Schiaffo a Macron, quattro mesi di carcere all’aggressore. Il procuratore: «Un atto inammissibile» – Il video

Il presidente francese è tornato sull’episodio: «La vera violenza non è questa, nel Paese c’è un clima di ottimismo»

Condannato per direttissima l’uomo che ha dato uno schiaffo al presidente francese Emmanuel Macron nel corso di una visita nella regione della Drome. Il tribunale di Valence, nel sud della Francia, chiamato oggi a giudicare il suo gesto ha inflitto a Damien Tarel, 28 anni, una pena di 18 mesi di carcere, 14 dei quali con la condizionale e 4 da scontare. Lo schiaffo è stato descritto come un gesto «assolutamente inammissibile» e «un atto di violenza deliberata» dal procuratore della Repubblica di Valence che per Tarel aveva chiestoo 18 mesi di carcere per violenze dolose su pubblico ufficiale. Intanto il presidente Macron continua a minimizzare l’episodio, sottolineando che il Paese non è più in una situazione di tensione come nei mesi più delicati caratterizzati dalle proteste del movimento dei gilet gialli. Anche per effetto delle riaperture graduali e dell’avanzamento della campagna vaccinale anti-Covid, Macron dice di sentire piuttosto «un clima di ottimismo, una volontà di ritrovare la vita, un certo dinamismo», come ha affermato all’emittente Bfm-Tv. «Non facciamo dire a questo gesto imbecille e violento più di quanto non si debba dire – ha proseguito – bisogna relativizzare, pur non banalizzando nulla». «La vera violenza non è questa», ha concluso Macron.


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