Mascherine, lo stop all’aperto potrebbe essere anticipato a fine giugno. Ma quando è davvero necessario indossarle?

Il governo Draghi pensa di anticipare l’addio ai dispositivi di protezione individuale. Ma sulla proroga dello stato di emergenza è ancora lite nella maggioranza. Quando è necessario coprirsi il volto per evitare il contagio? L’opinione degli esperti

Lo stop alle mascherine è stato anticipato a fine giugno. Ma lo stato di emergenza verrà comunque prorogato, anche se la decisione finale arriverà solo a luglio. Dopo la burrasca scoppiata nella maggioranza per il rinnovo, il governo Draghi ha trovato un compromesso politico sui dispositivi di protezione personale. L’idea è di anticipare lo stop dal 15 al 1° luglio (oppure al 5, secondo altre fonti) mentre l’Italia si prepara a entrare tutta in zona bianca da lunedì 21 giugno (a parte la Valle d’Aosta). L’idea iniziale del governo era quella di abolire l’obbligo di mascherine all’aperto a partire dal 15 luglio. Ma ora si pensa di anticipare la “liberazione” dai dispositivi di protezione individuale di una quindicina di giorni. Un po’ per fare contente le forze della maggioranza che spingono per la fine più rapida delle restrizioni (Lega e Italia Viva, ma anche il MoVimento 5 Stelle). Un po’ perché i numeri del contagio sono rassicuranti: ieri 1.325 nuovi positivi al Coronaviruscontro i 1.400 del giorno prima, 37 morti contro i 52 del giorno precedente e tasso di positività dei test del tampone stabile allo 0,7%. Per questo il governo pensa concretamente di anticipare lo stop all’aperto. Ma l’obbligo resterà comunque in vigore al chiuso e, sempre all’aperto, anche nei luoghi in cui potrebbero presentarsi assembramenti. Per questo il dispositivo di protezione individuale non andrà in pensione definitivamente ma bisognerà portarlo sempre con sé. Niente da fare invece sullo stato di emergenza, che Salvini voleva concludere a luglio dopo averlo contestato sulle barricate quando era all’opposizione e a decretarlo era l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Ieri il leader della Lega prima ha tuonato contro la proroga delle misure emergenziali. Poi, dopo il colloquio con Draghi, ha fatto una parziale retromarcia.


Stato di emergenza: la proroga si discute a luglio

Dello stato d’emergenza «parleremo a luglio»; e sul resto, «c’è sintonia su tutto», ha detto il leader della Lega uscendo dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Per quello che ha definito un incontro «utile, positivo e costruttivo» dove però, stando a quanto ha voluto far sapere proprio Palazzo Chigi all’Ansa, più che di mascherine si è parlato della situazione economica e delle prospettive di ripresa e crescita del Paese. Intanto la Lega apre un altro fronte: quello della vaccinazione dei ragazzi. E presenta una mozione al Senato in cui chiede di procedere alle immunizzazioni di tutti coloro che hanno meno di 25 anni con la massima cautela, prevedendo la sospensione immediata per gli under 16. «Quando in gioco c’è la salute dei nostri figli non si può improvvisare, occorre garantire chiarezza e sicurezza», spiega il capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo.


Quando sono davvero necessarie le mascherine?

Ma quando è davvero necessario coprirsi il volto con la mascherina per evitare il rischio di contagio. Patrizia Laurenti, professoressa di Igiene all’Università Cattolica di Roma, sostiene che all’aperto, se si riesce a mantenere il distanziamento sociale, usarle non sia necessario perché «è ormai dimostrato che la trasmissione del Coronavirus all’aperto è pressoché nulla», spiega la professoressa a Il Messaggero. Di parere opposto è Fabrizio Pregliasco, ricercatore di Igiene all’Università di Milano: «Sono dell’idea di gestire le cose con calma. Aspettiamo ancora una decina di giorni prima di decidere». Al chiuso, invece, vanno indossate se ci si trova nella stessa stanza con altre persone. Negli ambienti pubblici come gli aeroporti, per esempio, la mascherina va indossata se ci si trova a poca distanza dagli altri. Ma per stare tranquilli è bene tenerla comunque. Ed è meglio usare le ffp2. Infine, sembra essere inutile indossarne due: Carlo Signorelli, ordinario di Igiene al San Raffaele, dice che la scelta ha senso soltanto dal punto di vista estetico. Mentre da quello della prevenzione una basta.

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