Bassetti sulla variante Delta: «A fine estate sarà il nuovo virus, ma è assurdo parlare di zone rosse. I vaccini sono efficaci»

Il direttore di Malattie Infettive al San Martino di Genova: «In Italia sequenziamo appena l′1,5% dei tamponi positivi, le linee guida europee indicano come base di partenza il 5 e come obiettivo il 10»

Matteo Bassetti tiene a rimarcarlo: i vaccini anti Covid, contro la variante Delta, «funzionano eccome. È vero che stanno aumentando i casi, ma le ospedalizzazioni e i decessi sono come prima, bassissimi». Il direttore della Clinica di Malattie Infettive San Martino di Genova, spiega nel corso di un’intervista a Libero che «chi parla di lockdown fa terrorismo psicologico. Non si deve pronunciare quella parola: non ha senso. Non ne parlano nemmeno in Inghilterra dove la variante Delta è largamente predominante». E precisa che nel Regno Unito «hanno semplicemente rinviato delle riaperture, fine, altro che zone rosse e assurdità varie che sento in questi giorni. E chi dice che in Inghilterra la situazione continua a peggiorare non sa leggere i numeri, o non vuole».


La copertura vaccinale

Per quanto riguarda la copertura vaccinale rispetto alla variante, «Pfizer e Moderna ancor prima del richiamo, arrivano a coprirla fino al 90%. AstraZeneca al 75», spiega Bassetti. «Col richiamo c’è una riduzione del 95% di ricoveri e morti. Un rapporto inglese pubblicato qualche giorno fa ha confermato i dati: il richiamo con AstraZeneca innalza la copertura all′85% e con Pfizer e Moderna si arriva al 95. Rimane fuori un 5%, certo, ma è un rischio calcolato, è impossibile avere una copertura totale». Per Bassetti è necessario investire forze e risorse nel tracciamento: «In Italia sequenziamo appena l′1,5% dei tamponi positivi, mentre le linee guida europee indicano come base di partenza il 5 e come obiettivo il 10. Un conto è tracciare 10-15 mila contagi al giorno, com’era prima, un altro quando sono meno di mille: significa che ogni Regione deve analizzare appena 40-50 tamponi, se non siamo capaci non abbiamo capito proprio niente».


I sintomi della variante Delta

«Con numeri così bassi devi essere in grado di sapere da dove arriva ogni singolo caso», dice Bassetti. In Italia, ad agosto, la Delta sarà «la variante predominante, com’è successo con quella inglese tra febbraio e marzo», dice Bassetti. I sintomi, stando alle informazioni che arrivano dal Regno Unito, sono lievi, simili al raffreddore, ma i soggetti più colpiti rimangono «i giovani non vaccinati. Quasi tutti i contagi verso la fine dell’estate saranno collegati alla Delta. Dobbiamo continuare con la vaccinazione, ché è l’unico modo che abbiamo per combattere il virus, e bisogna arrivare all′85%, non più al 70 che era la soglia indicata inizialmente per l’immunità di gregge».

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