Israele, la variante Delta non mette a rischio il piano vaccinale

Come per il Regno Unito, si sostiene che la variante Delta stia creando problemi nei vaccinati anche in Israele. Non è così

In alcuni canali Telegram, così come attraverso dei meme diffusi online, viene messa in dubbio l’efficacia del vaccino Pfizer contro la variante Delta tirando in ballo l’aumento in Israele dei casi positivi, di cui il 40% avrebbe ricevuto entrambe le dosi del vaccino. Ciò che non viene ancora compreso da molti è che i vaccini anti Covid19 servono principalmente a contrastare il virus affinché non si sviluppino forme gravi della malattia, evitando di fatto le ospedalizzazioni. Non è affatto una novità o un’esclusiva nel caso della Covid19, l’infezione da parte di un virus è possibile anche per altre tipologie di malattie contrastate dai vaccini. Nonostante i dati, che ci portano ad un cauto ottimismo e che andremo a vedere nel dettaglio, un senatore italiano insinua che la «corsa al vaccino si stia rivelando inutile» citando l’esempio israeliano.

Per chi ha fretta

  • In Israele non si rileva una nuova ondata di casi.
  • In Israele la popolazione non è stata completamente vaccinata.
  • Non si registrano aumenti preoccupanti delle ospedalizzazioni.
  • La maggior parte dei casi positivi della variante Delta sono stati riscontrati negli ambienti scolastici e ancora non vaccinati.
  • I casi positivi tra i vaccinati non risultano essere gravi o che necessitino l’ospedalizzazione.
  • Le analisi sulle acque reflue indicano che potrebbero esserci molti più casi di positivi con la variante Delta, ma non si riscontrano sintomatici confermando in parte l’utilità dei vaccini.

Analisi

Ecco il testo di uno dei meme che circola online:

Israele modello vaccinale mondiale?

Israele veniva osannato come il genio della vaccinazione globale.

Ora sono appestati di varianti e morti, a dimostrazione che non si deve vaccinare con epidemia in corso e si devono evitare i sieri sperimentali.

Questi sieri non erano stati nemmeno sui ratti!!!

A parte ricordare che i sieri sono ben altra cosa, bisogna sottolineare che risulta estremamente falsa la teoria secondo cui gli attuali vaccini non sarebbero stati testati su degli esseri viventi. Pertanto, la frase «Questi sieri non erano stati nemmeno sui ratti!!!» è del tutto ingannevole e diffonde un’informazione sbagliata in merito alla sperimentazione svolta nello studio dei vaccini attualmente in uso, come Pfizer.

In Israele sono tutti vaccinati?

Falso! Partiamo dall’inizio, riportando che in data odierna il 64,5% della popolazione israeliana ha ricevuto almeno la prima dose del vaccino:

Attualmente, solo il 59% della popolazione ha ricevuto entrambe le dosi del vaccino:

L’aumento dei casi

Osservando i dati attuali, non si registra un evento catastrofico con un picco in salita di nuovi casi registrati in Israele:

Per quanto riguarda i decessi? Stesso discorso:

Ecco, invece, il grafico relativo ai pazienti ospedalizzati per Covid, dove non vediamo affatto un aumento tale da destare preoccupazione:

C’è preoccupazione in Israele?

Come avevamo spiegato in un precedente articolo riguardo la variante Delta e i casi nel Regno Unito, anche i dati israeliani non parlano di un fallimento dei vaccini contro le varianti. L’approccio in Israele è quello di una elevata sicurezza e protezione per la propria popolazione, ma al momento – e visti i numeri – non si parla di lockdown. Viene preferito l’uso delle mascherine e del sostegno alla campagna vaccinale dai 12 anni in avanti. Il problema pare essere quello di chi giunge in Israele dall’estero, dove centinaia di persone erano entrate nel Paese senza controlli.

I test e le acque reflue

La corsa della variante Delta in Israele riguarderebbe per lo più due focolai nelle scuole, di fronte a una popolazione relativamente giovane over 12 che non è stata ancora vaccinata. Nel corso dell’ultimo anno sono state effettuate analisi per scoprire eventuali casi di infezione attraverso le acque reflue, riscontrando la variante Delta presso la città di Ashkelon.

A seguito delle analisi delle acque reflue, il Ministero della Sanità aveva invitato i cittadini di Ashkelon a sottoporsi ai test Covid se avessero manifestato sintomi come la febbre o la tosse. Secondo quanto dichiarato dal Dott. Itay Bar-Or, responsabile del laboratorio nazionale di virologia ambientale del Ministero della Salute, non erano stati registrati casi asintomatici o sintomatici ad Ashkelon.

Secondo Yoram Weiss, direttore dell’Hadassah University Medical Center di Gerusalemme, il vaccino «sta facendo la differenza». Di fronte ad un aumento pressoché nullo delle ospedalizzazioni, e soprattutto di fronte a una situazione dove la variante Delta circola senza che si riscontri un aumento considerevole dei casi sintomatici, così come la possibilità che molti siano infetti senza neanche saperlo, emerge l’importanza della vaccinazione contro il virus: «Probabilmente abbiamo il 65 o il 70 percento delle persone con un certo livello di anticorpi per proteggerli. La maggior parte delle persone non sa nemmeno di averlo».

La corsa al vaccino si stia rivelando inutile?

Il senatore Gianluigi Paragone riporta in un articolo del suo blog le seguenti affermazioni:

Israele si trova a fare i conti di nuovo con quell’incubo Covid dal quale sembrava piano piano avviato a uscire, a causa delle varianti che hanno spinto il governo a introdurre nuove restrizioni dopo un iniziale allentamento. Una scelta che conferma, ancora una volta, come la semplice corsa al vaccino si stia rivelando inutile: mentre le aziende farmaceutiche contano i soldi, tantissimi, in entrata, il mondo è ancora alle prese con la pandemia e con la conseguente crisi economica, gravissima.

Come abbiamo potuto constatare, affermare che vi sia una sorta di fallimento o un’inutilità dei vaccini risulta infondato: «Quel che è sicuro, è che al momento non esiste nessun numero per gridare al fallimento dei vaccini di fronte alla variante Delta», afferma anche Enrico Bucci su Il Foglio.

Conclusioni

Gli israeliani non intendono abbassare la guardia, considerando che la popolazione non è stata pienamente vaccinata con entrambe le dosi. La variante Delta resta una variante di preoccupazione (VOC), viste le sue caratteristiche, ma dai dati attuali sia nel Regno Unito che in Israele non vi è riscontro che “buchi” il vaccino.

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