Vaccini, quei fragili ancora fuori dal piano: 2,5 milioni di over 60 senza prima dose. E intanto le Regioni restano a secco di fiale

Il gap dei più fragili preoccupa non poco il generale Figliuolo, in queste ore impegnato anche a rassicurare tutte quelle Regioni costrette a rinviare le somministrazioni per scarsità di fornitura. «Le dosi arriveranno» è la rassicurazione

La campagna vaccinale italiana prosegue anche nei mesi più caldi, ma tra dosi somministrate in vacanza e opere di sensibilizzazione per i più giovani, c’è uno nodo che non si è ancora sciolto. Sono i fragili, quella stessa categoria a cui la struttura commissariale ha riconosciuto priorità assoluta fin dai primi mesi del piano e che ad oggi non risulta essere stata ancora messa in salvo dai pericoli della Covid-19. Secondo l’ultimo report del generale Figliuolo, sono 2.585.513 gli over 60 che in Italia non hanno ricevuto nemmeno la prima dose di vaccino. Un numero importante soprattutto se si considera la minaccia sempre più concreta della variante Delta, la stessa mutazione che ha provocato l’impennata di contagi nel Regno Unito e che, secondo l’ultimo monitoraggio dell’Iss, è attualmente presente in ben 16 Regioni italiane. Secondo quanto fa sapere la struttura commissariale. nell’ultima settimana sono stati raggiunti poco più di 100 mila ultrasessantenni. La fascia dai 60 ai 69 anni risulta quella meno vaccinata di tutte (1.458.624 senza neanche una dose), ma anche tra gli over 70 si contano 781 mila persone senza la prima dose, il 13% del totale.


Fragili da raggiungere. Ma con quali dosi?

Il gap dei più fragili preoccupa non poco il generale Figliuolo, in queste ore impegnato anche a rassicurare tutte quelle Regioni che rischiano di rimanere a secco di dosi. Il timore di diverse amministrazioni locali è quello di non avere abbastanza fornitura per le prossime settimane ed è per questo che sono stati già annunciati veri e propri rinvii di somministrazione per le fasce più giovani d’età. Un esempio fra tutti è il Lazio, che lamentando l’assenza di circa 100 mila dosi di Pfizer, ha stoppato le prenotazioni per gli over 17, fatto slittare poi la campagna per i soggetti dai 12 ai 16 anni e prorogato la prima dose per gli appuntamenti fissati nel periodo tra l’11 e il 15 di luglio. I numeri su cui Figliuolo invita a ragionare sono quelli dei totalmente vaccinati: oltre 19 milioni di italiani hanno già ricevuto la seconda dose e la rassicurazione del governo è quella di poter disporre a breve di una fornitura sufficiente per raggiungere l’immunità di gregge entro fine estate.


Intanto anche l’Emilia- Romagna di Stefano Bonaccini lamenta scarsità di dosi. La speranza è quella di poter ricevere dal commissario per l’emergenza un’ancora più dettagliata tabella di marcia delle forniture in arrivo, valutando nel frattempo uno stop alle prenotazioni fino al 15 di agosto per la fascia 20-59 anni. «Non potendo rimandare quelli che devono fare il richiamo», ha spiegato il presidente di Regione, «bisogna fare attenzione a non far venire gente facendola aspettare giorni seduta dentro o fuori i punti vaccinali». Ed è proprio per il timore di rimanere a secco di fiale che Regioni come Emilia-Romagna, Sardegna, Lazio e Campania hanno preferito mettere in stand by le vaccinazioni anche per i turisti.

La Puglia lamenta una riduzione di circa 432mila dosi di Pfizer per il mese di luglio, dovendo così rinviare a data da destinarsi oltre 219 mila prenotazioni di under 50. «L’integrazione delle dosi del generale Figliuolo non è tale da poterci far somministrare quelle che abbiamo fatto a giugno» ha fatto eco anche il presidente della Toscana Eugenio Giani, convinto però in una ripresa rapida per i prossimi mesi. «Entro settembre riusciremo a raggiungere il 75-80% di vaccinati in totale» ha aggiunto. In Lombardia, dove il 2 di luglio si è registrata quota zero decessi, dato che non si segnalava dal 6 ottobre scorso, è prevista per il mese di agosto la consegna di oltre 1 milione di dosi.

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