Il vaccino Pfizer in Israele continua a proteggere dai ricoveri, nonostante la variante Delta

Il vaccino non previene la diffusione della variante indiana, ma i casi gravi e le ospedalizzazioni

Per le sue caratteristiche particolari il piccolo stato di Israele è diventata una location importante per quanto riguarda l’osservazione delle misure prese per contenere la pandemia del nuovo Coronavirus, soprattutto per quanto riguarda gli effetti dei vaccini e come rispondono alle varianti Covid. Risalgono a lunedì scorso gli ultimi dati resi pubblici dal Ministero della salute Israeliano riguardo alle conseguenze della vaccinazione con Comirnaty di Pfizer-BioNTech. La variante Delta non cessa di diffondersi, ma il vaccino continua a prevenire le forme gravi di Covid-19 e le ospedalizzazioni. Ora il Governo pensa a una terza dose.


Nonostante precedenti studi preliminari facessero pensare che in Israele il vaccino potesse ridurre anche la diffusione del virus – ed effettivamente abbiamo altre evidenze di una ridotta carica virale – sembra che la variante Delta continui comunque a diffondersi, anche se questo non influisce in Israele sulle ospedalizzazioni, come avevamo visto in un precedente articolo; sono risultati che confermano quanto era già emerso nel resto del mondo. La campagna vaccinale con Pfizer continua dunque a prevenire i ricoveri e i casi gravi di Covid-19 in Israele. La variante Delta aveva già mostrato altrove di poter avanzare divenendo sempre più dominante, ma senza che questo si collegasse causalmente con una maggiore pericolosità, almeno per quanto riguarda la protezione dei vaccini anti-Covid.


Se da un lato si stima che la capacita di Pfizer di prevenire la Covid sintomatica sia calata al 64% rispetto a maggio, quando era del 94,3%, dall’altro vediamo che l’efficacia nel prevenire sintomi gravi e ricoveri misurata a giugno è del 93% (a maggio era del 98.2%). Niente male se pensiamo che in Israele la variante Delta è associata al 90% dei nuovi casi nelle ultime due settimane. Parliamo di un mutante che sembra essere due volte più contagioso del ceppo originale. Inoltre sfuggono da questi numeri altre variabili, come la differenza tra chi è stato vaccinato con la prima o con entrambe le dosi e il precedente allentamento delle restrizioni, poi ristabilite. I casi attivi nel momento in cui sono stati pubblicati i dati erano in totale 2766. Ma i ricoveri in ospedale erano in tutto 70, di cui 35 in gravi condizioni. Ora il Governo preme per condurre degli studi volti ad accertare l’opportunità di effettuare una terza dose di vaccino.

Foto di copertina: EPA/ATEF SAFADI | Israeli woman is vaccinated against COVID-19 in the Medical Center in Jerusalem, Israel, 23 February 2021. Israel has so far vaccinated over four and a half million of its around nine million citizens with the first dose of COVID-19 vaccine and three million have been given the second dose of the vaccine.

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