In Israele tornano obbligatorie le mascherine al chiuso. Dietrofront sulle riaperture per la variante Delta

Risalgono le curve dei contagi, con oltre 200 nuovi casi nelle ultime 24 ore

Dopo un periodo di ampie riaperture sulle misure anti Coronavirus, Israele fa i conti con una recrudescenza della pandemia. È principalmente la diffusione della variante Delta a provocare una risalita delle curve epidemiologiche. Nelle ultime 24 ore, il personale sanitario locale ha rintracciato oltre 200 nuove positività. Le autorità, allora, hanno deciso di reintrodurre l’obbligo di mascherina nei luoghi chiusi, che era stato abolito lo scorso 15 giugno. Il provvedimento, firmato dal ministero della Sanità, anticipa di due giorni una restrizione che comunque sarebbe scattata domenica 27 giugno. Dal dicastero, poi, è arrivata una forte raccomandazioni ai cittadini, ovvero quella di utilizzare la mascherina anche all’aperto, in occasione di eventi pubblici e di assembramenti. È un’indicazione che vale, ad esempio, per iniziative come il Gay Pride, in programma nel Paese questo fine settimana.


I dati preoccupanti in Israele sulla variante Delta

Secondo i dati del ministero, il tasso di positività è arrivato allo 0,6%. Ad ogni modo, il commissario del governo per la lotta al Covid, Nachman Ash, ha detto di «non credere che Israele stia entrando in una quarta ondata della pandemia». Oltre alla reintroduzione dell’obbligo di utilizzo della mascherina nei locali chiusi, le autorità del Paese hanno varato la zona rossa per la cittadina di Benyamina, molto vicina ad Haifa: nel suo territorio sono stati individuati 122 contagi di variante Delta. È la prima zona rossa in Israele dopo mesi. L’aumento dei contagi nel Paese, tra i più avanzati per la campagna vaccinale con Pfizer, preoccupa per l’efficacia dei farmaci biologici contro la variante Delta. Tuttavia, Ran Balicer, l’epidemiologo a capo della direzione generale della sanità israeliana, rassicura: il 50% dei nuovi casi riguarda minorenni – tutti non vaccini – l’altro 50% dei casi è relativo ad adulti. Di questi, solo la metà risulta aver completato il ciclo vaccinale. Inoltre, il farmaco Pfizer avrebbe un’efficacia dell’80% contro i contagi da variante Delta, ma aiuterebbe comunque a escludere sintomatologie gravi.


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