«Col ddl Zan sesso anche con animali e cose»: le parole della Garante per l’infanzia in Umbria diventano un caso nazionale. M5s all’attacco, Pillon solidale

Appello di docenti universitari, associazioni e rappresentanti della società civile per chiedere le dimissioni. Il Movimento parla di «dichiarazioni di una gravità inaudita». Duro anche Fratoianni

Stanno avendo un’eco nazionale le dichiarazioni di Maria Rita Castellani, Garante per l’infanzia e l’adolescenza dell’Umbria, sul ddl Zan. Ieri 6 luglio, nel corso di un’intervista, Castellani ha detto che l’approvazione del disegno di legge consentirebbe di «scegliere l’orientamento sessuale verso cose, animali, e/o persone di ogni genere e, perché no, anche di ogni età, fino al punto che la poligamia come l’incesto non saranno più un tabù». «Il concetto d’identità cambia – ha aggiunto -, non è più quello antropologico che conosciamo da sempre e che distingue persona da persona a ragione di evidenze biologiche, ma diventerà qualcosa che io, cittadino, posso decidere arbitrariamente secondo la percezione del momento. Di conseguenza ogni desiderio sarà considerato un bisogno e il bisogno un diritto». A mobilitarsi sul tema sono arrivati esponenti politici ma non solo. Docenti universitari, associazioni e rappresentanti della società civile sono scesi in campo per chiedere le dimissioni di Castellani.


In una lettera scritta dall’associazione Omphalos Lgbti e indirizzata alla presidente della regione Donatella Tesei, i firmatari descrivono le parole del garante come «un’acrobazia pericolosa in bilico fra propri convincimenti personali, pregiudizi inqualificabili e retorica da militante politica». I firmatari hanno dunque chiesto alla Tesei di rimuovere Castellani dal suo incarico. Richiesta di dimissioni che è arrivata anche dai consiglieri dei gruppi di minoranza dell’assemblea legislativa dell’Umbria. Come riferito in una nota congiunta, i consiglieri di opposizione ritengono le parole del garante «motivo di grave pregiudizio per il proseguimento del mandato della stessa».


M5s: «Parole di una gravità inaudita»

In prima linea contro le parole della Garante si sono schierati le parlamentari e i parlamentari del Movimento 5 stelle del gruppo Pari Opportunità. «Le parole espresse dalla Garante dei minori sono di una gravità inaudita», hanno scritto in una nota. «Per il ruolo che ricopre, la Castellani dovrebbe quantomeno garantire la correttezza dei concetti che esprime. Quanto detto è un insulto al lavoro che sta facendo questo Parlamento. Un insulto ai diritti che vogliamo garantire, un insulto a tutte le persone Lgbti un insulto a tutti i bambini che avrebbero bisogno di essere ‘garantiti’ nella loro formazione e nella loro vita e non ingannati con teorie assurde che vogliono solo screditare una legge che punta alla tutela di tutti. È una vergogna. Riteniamo che Castellani non sia adeguata a ricoprire questo ruolo di garanzia e debba dimettersi».

Fratoianni: «Sdegno per le dichiarazioni»

Furioso anche Nicola Fratoianni che ha appoggiato la decisione di associazioni, docenti ed intellettuali di «manifestare tutto il loro sdegno per le farneticazioni della Garante regionale per l’infanzia. Sdegno giustificato perché non si può accettare che sul ddl Zan si dica che sarà “caos contro natura”, addirittura ipotizzare sesso fra esseri umani ed animali», ha detto il segretario nazionale di Sinistra Italiana. «Rimetta il mandato per il bene e il prestigio delle istituzioni dell’Umbria – conclude Fratoianni – e ritorni nella caverne da cui l’hanno tirata fuori i suoi sponsor leghisti».

Lega, Pillon: «Dalla parte della Garante, attacchi vergognosi»

A esprimere solidarietà alla garante è invece stato Simone Pillon, che proprio in Umbria lavora come responsabile delle politiche familiari per la Lega. «Siamo dalla parte della Garante che è stata oggetto di attacchi vergognosi per le sue dichiarazioni sul Ddl Zan», ha detto Pillon insieme al capogruppo regionale Lega Stefano Pastorelli. «Dopo che per anni l’Umbria è stata laboratorio delle politiche gender – sostengono gli esponenti leghisti -, abbiamo finalmente un Garante preparato, serio e coraggioso che denuncia quanto si rischia con il Ddl Zan ed è vergognoso che diventi oggetto di attacchi da parte della sinistra. Questa è la prova di quello che ci aspetta se passa il Ddl Zan: non si potrà più dire nulla che sia contro le lobby Lgbt».

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