Avellino, fecero esplodere una bomba contro le misure anti Covid del governo Conte: due arresti

In manette due simpatizzanti dei “Movimenti Spontanei Popolari”. L’attentato che risale a maggio 2020 causò importanti danni al centro per l’impiego

Nel maggio 2020, durante la prima ondata di pandemia, progettarono, costruirono e fecero esplodere l’ordigno che provocò ingenti danni al centro per l’impiego di Avellino, in Campania. Un attentato organizzato per manifestare il proprio dissenso nei confronti dei provvedimenti emessi dal Governo per contrastare il contagio da Covid-19: è l’accusa che viene contestata dalla Procura di Napoli a due simpatizzanti dei ‘Movimenti Spontanei Popolari’, arrestati all’alba di giovedì 8 luglio dai carabinieri del Ros e dai militari del comando provinciale di Avellino. Ai due, Ubaldo Pelosi, 51 anni, e Carmine Bassetti, 48 anni, viene contestata tra l’altro, l’aggravante terroristico-eversiva.


Fecero esplodere una bomba ad Avellino nel primo lockdown contro le misure anti Covid

Particolarmente gravi i reati contestati ai due uomini finiti in manette: oltre alla circostanza aggravante per reati commessi per finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, gli inquirenti li ritengono responsabili di un atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi, e della fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di esplosivi. I due indagati aderirono all’iniziativa dei ‘Movimenti Spontanei Popolari’, finalizzata a denunciare il presidente del Consiglio dei Ministri (carica ricoperta all’epoca da Giuseppe Conte, ndr) per «attentato contro la costituzione dello Stato, abuso d’ufficio e violenza privata» in relazione alle restrizioni introdotte dal Governo per arginare la pandemia. Entrambi, infatti, il 30 aprile 2020, presentarono un esposto ai carabinieri di Avellino. Nel corso dell’attività investigativa sono emersi gli intenti rivoluzionari dei due indagati manifestati, peraltro, anche durante manifestazioni pubbliche organizzate ad Avellino come quelle dell’ottobre 2020. Malgrado alcune perquisizioni abbiano rivelato l’attività investigativa della polizia giudiziaria, Pelosi e Bassetti avevano pianificato un’altra azione violenta che, per fortuna non è stata portata a termine.


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