Sponsor in fuga dalle Olimpiadi, la Toyota ritira lo spot per le proteste in Giappone sui rischi di contagio: «L’evento è negativo»

Dopo i nuovi casi di positività all’interno del villaggio olimpico, e il crescente malumore tra i cittadini giapponesi, il presidente della casa automobilistica, Akio Toyoda, ha annunciato che non parteciperà alla cerimonia di apertura in programma questo venerdì

A pochi giorni dall’inizio dell’Olimpiade – al via il prossimo 23 luglio – è sempre più caos attorno ai Giochi olimpici di Tokyo. Dopo che ieri sono stati confermati i primi casi di positività all’interno del villaggio olimpico, e mentre crescono le proteste e il malcontento della popolazione giapponese per lo svolgimento dell’evento, oggi la Toyota ha annunciato che non intende trasmettere video pubblicitari in Giappone durante i Giochi. La casa automobilistica giapponese, tra i principali sponsor dell’Olimpiadi, ha inoltre comunicato che il suo presidente, Akio Toyoda, non parteciperà alla cerimonia di apertura in programma questo venerdì. La decisione di Toyota riflette la scelta, sempre più diffusa tra le aziende che sponsorizzano i Giochi, di non vedere il proprio marchio associato ad un evento potenzialmente negativo, in considerazione dell’alto livello di contrarietà all’interno dell’opinione pubblica in Giappone e dei rischi legati al diffondersi del contagio. Il capo della comunicazione dell’azienda giapponese, Jun Nagata, ha spiegato che erano stati prodotti una serie di filmati contenenti diversi messaggi coi principali atleti sportivi, e «il cui scopo adesso ha assunto un diverso significato». Nagata ha comunque aggiunto che Toyota continuerà a sostenere tutti gli sportivi coinvolti nei Giochi e che fornirà regolarmente le proprie vetture ecologiche durante l’organizzazione della manifestazione.


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