Marcell Jacobs, chi è il recordman italiano dei 100 metri che punta a una medaglia a Tokyo 2020

Nato a El Paso da madre italiana e padre texano, ha cominciato a conquistare record da quando aveva 19 anni. E ora ha l’occasione di portarne a casa uno storico

«Adesso l’obiettivo è andare sotto i 90″». Viviana Masini, mamma di Marcell Lamont Jacobs, ha le idee chiarissime sulle potenzialità del figlio che oggi ha fatto registrare il record italiano nei 100 metri e ora punta a una medaglia a Tokyo 2020. «Già a Savona gli avevo pronosticato che avrebbe fatto 9”94, come il suo anno di nascita. Adesso l’obiettivo è andare sotto i 90», dice lei all’agenzia di stampa Ansa. Proprio nel 1994, il 26 settembre, è infatti nato Marcell Jacobs. A El Paso, in Texas, figlio di un militare di stanza alla caserma Ederle di Vicenza che pochi giorni dopo la nascita del figlio venne spedito in Corea del Sud. Per questo lei prese il pargolo di appena un mese di vita e se lo portò a Desenzano del Garda in provincia di Brescia. Dove è cresciuto e ha cominciato a praticare l’atletica leggera all’età di dieci anni. «Ora tifiamo tutti per lui per la finale. L’oro sarebbe qualcosa di spettacolare, ma già il podio sarebbe fantastico. Siamo contenti per lui, per i sacrifici che ha fatto e che fa. La sua vita non è semplice e si merita il massimo», racconta orgogliosa la madre. Per adesso è semifinale – conquistata insieme a Filippo Tortu – e lui non sembra avere nessuna voglia di fermarsi.


«Non voglio dire tempi perché se dico 9″91 e poi posso fare meglio mi limito a dire 9″91. Alla fine quando ho visto che ero davanti mi sono detto che era inutile spingere fino in fondo e mi sono raddrizzato, la velocità era comunque quella, ma non ho frenato». Campione d’Europa al coperto sui 60 piani nel marzo scorso a Torun con un’altra sensazione prestazione cronometrica – 6″47 – Marcell Jacobs è entrato con il secondo tempo in semifinale dopo il 9″91 del canadese Andre de Grasse. Dando un metro di distacco al terzo classificato, il giamaicano Seville e migliorando di un centesimo il primato italiano ottenuto a Savona il 13 maggio scorso. Ma lui ai record è abituato. Non solo nella corsa. Nel 2013 conquista il record juniores nel salto in lungo indoor con 7 metri e 75, superando di un centimetro la misura di Roberto Veglia che resisteva dal 1976.


Tutti i record di Marcell Jacobs

Nel 2015 fa registrare la quarta migliore prestazione italiana di sempre nel salto in lungo indoor con 8 e 03 durante le qualificazioni dei campionati italiani. E vince il titolo italiano Promesse nel lungo con 7,84. Poi una lesione al quadricipite femorale sinistro lo tiene fermo per quasi un anno ma nel frattempo passa sotto la guida dell’ex campione mondiale Paolo Camossi. Dopo l’undicesimo posto nel salto in lungo indoor agli Europei del 2017 comincia a correre. E lo fa da campione. Il 6 maggio 2018 stabilisce il quinto record italiano di sempre nei 100 metri piani a Campi Bisenzio con il tempo di 10”12. Appena 17 giorni dopo a Savona ferma il cronometro a 10”08 e conquista il quarto record italiano di sempre.

Un anno dopo a Padova brucia tutti con 10”03, porta a casa il terzo record italiano di sempre e ora ha davanti soltanto Tortu (9”99) e Mennea (10”01). Poi arriva la medaglia d’oro di Torun nei 60 metri con il nuovo miglior record italiano. Il 13 maggio 2021 abbatte la barriera dei 10 secondi e conquista il nuovo record italiano dei 100 metri piani con 9”95. È il secondo italiano, dopo Tortu, a far registrare un tempo sotto i 10 secondi. Poi c’è Tokyo e quel 9”94 conquistato mentre la moglie Nicole Daza e i suoi tre figli gli mandavano un In bocca al lupo tenerissimo. Ora può essere davvero lui il primo italiano della storia a correre una finale olimpica dei 100 metri. Sarebbe un record, l’ennesimo. Ma il bello è che rischia anche di non essere l’ultimo.

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