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La lettera-requisitoria di Salvini su Lamorgese: «Ecco perché ha fallito su sbarchi e rimpatri»

11 Agosto 2021 - 08:10 Redazione
matteo salvini luciana lamorgese
matteo salvini luciana lamorgese
Il leader della Lega all'attacco della ministra dell'Interno apre un fronte interno nel governo Draghi

Dopo gli inviti ad incontrarsi della ministra dell’Interno, il leader della Lega Matteo Salvini prende carta e penna e scrive una lettera a La Stampa per spiegare perché a suo parere Luciana Lamorgese ha fallito su sbarchi e rimpatri. Aprendo così un fronte interno alla maggioranza che sostiene il governo Draghi: «Caro direttore, cosa avremmo letto sui giornali se il ministro fossi stato io anziché Lamorgese? Dall’inizio dell’anno a ieri abbiamo contato 31.853 arrivi, contro i 14.935 dello stesso periodo di un anno fa e i 4.120 del 2019 (con la Lega al ministero). Lamorgese chiede suggerimenti, ma il problema è che l’immigrazione va gestita nel suo complesso. La Lega aveva e ha ben chiaro l’obiettivo: diminuire le tragedie del mare e difendere i confini. Per questo eravamo intervenuti a 360 gradi. Noi avevamo approvato i Decreti sicurezza, prevedendo la possibilità di vietare l’ingresso nelle acque territoriali. Avevamo cancellato l’assurdità dei permessi cosiddetti umanitari. Incrementato la possibilità di tenere i clandestini nei centri permanenti per i rimpatri, in attesa di espulsione. Tagliato i costi dell’accoglienza. Chiuso i mega centri come il Cara di Mineo e altre vergogne sparse per l’Italia. Avevamo confermatogli accordi con la Libia».

La lettera di Salvini a La Stampa

«Nel 2018 – prosegue la lettera – con la Lega appena arrivata al governo, le Ong avevano portato in Italia 5.993 persone, diventate 1.998 nel 2019. Nel 2021 siamo già a quota 5.050. L’obiettivo dell’attuale ministro qual è? Lamorgese ha modificato (in peggio) i decreti sicurezza, ha invitato le ong al Viminale, ha aumentato i costi dell’accoglienza, ha caldeggiato la sanatoria voluta da sinistra e 5 Stelle, ha negato l’emergenza immigrazione fino a poche ore fa. Ciliegina sulla torta, ora rilancia perfino sullo Ius soli. Un altro messaggio che darà linfa agli scafisti proprio mentre la Tunisia sta vivendo una crisi drammatica che mette a rischio l’intera Europa. Ricordo a Lamorgese e al Pd che con l’attuale legge sulla cittadinanza il nostro Paese celebra più di 112 mila nuovi italiani all’anno: con la Germania, siamo in testa alla classifica tra i paesi dell’Unione europea».

«Non solo – conclude Salvini – Ritengo discriminatorio riflettere sulla cittadinanza dopo le emozioni che i nostri atleti ci hanno regalato a Tokyo: uno sportivo non ha più diritti di un idraulico o di un cameriere. L’integrazione è un obbligo, non un optional, e per questo la scuola è fondamentale. Più volte, Lamorgese ha fatto annunci o proposte rimaste lettera morta: dagli accordi per i ricollocamenti, fino al Mes di cui si era proclamata fiera sostenitrice. Credo che anche per lo Ius soli verrà smentita dai fatti, ma temo che il solo parlarne incentivi gli arrivi irregolari. Sono pronto a discutere di tutto con il ministro e con il presidente del Consiglio – sottolineando anche l’assurdità dei controlli per i minorenni che vanno a Gardaland o per i ragazzi in pizzeria, mentre sbarcano (e spesso poi scappano) migliaia di clandestini non vaccinati né controllati – consapevole che ora anche per il Viminale ‘l’emergenza migranti c’è’. Meglio tardi che mai».

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