Stoltenberg (Nato) punta il dito contro i leader afghani: «Questo è il loro fallimento. Collasso imprevedibile»

Il segretario generale dell’Alleanza Atlantica: «Non volevamo stare in Afghanistan per sempre. Abbiamo perso, dobbiamo imparare la lezione»

All’indomani del discorso del presidente statunitense Joe Biden, oggi è il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a intervenire sulla situazione in Afghanistan, a due giorni dalla caduta della capitale Kabul nelle mani dei talebani. Secondo Stoltenberg, «il dilemma era lasciare e vedere i talebani riprendere il controllo o restare in una guerra senza fine. Non volevamo stare in Afghanistan per sempre. Quello che abbiamo visto nelle ultime settimane è stato un collasso militare e politico non prevedibile. La leadership politica afgana ha fallito nel trovare una soluzione politica e questo fallimento porta alla tragedia a cui stiamo assistendo oggi». «Dobbiamo avere una valutazione chiara di quello che abbiamo fatto» in Afghanistan, ha proseguito il segretario generale della Nato, «nonostante l’investimento considerevole il crollo è stato rapido. Dobbiamo imparare la lezione».


Stoltenberg: «I talebani rispettino gli accordi»

Parlando dei civili afghani che stanno cercando di lasciare il Paese, Stoltenberg ha detto: «La cosa più importante ora è che stiamo tenendo l’aeroporto aperto, aiutando le persone a partire, lo staff e il personale afgano che ha lavorato per noi. Cercheremo di evacuare la maggior parte possibile di persone, tutti quelli che vogliono partire dovrebbero essere liberi di partire e anche se ora i confini di terra sono chiusi, lavoriamo per aprirli». Sui talebani, infine, il segretario della Nato ha commentato: «Ci aspettiamo che rispettino l’accordo fatto con gli Usa lo scorso anno, secondo cui gli Usa mettevano fine alla loro presenza e loro assicuravano che l’Afghanistan non sarebbe diventato una piattaforma per terroristi contro le forze alleate. Rimaniamo vigili, e abbiamo le capacità di colpire terroristi anche a distanza».


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