Covid, Rt in calo a 1,1. La variante Delta ha colpito l’82% dei nuovi contagiati. Otto le regioni a rischio moderato – Il monitoraggio Iss

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in aumento al 4,9%. I vaccinati con doppia dose sono coperti dai rischi di morte al 97% rispetto ai non immunizzati

Si attesta ad 1,1 l’indice di contagio Rt in Italia che la scorsa settimana era ad 1,27. L’ulteriore ribasso conferma una tendenza in atto già da alcune settimane (il 6 agosto era ad 1,56) e porta la replicazione del virus quasi a livelli soglia. I valori saranno all’esame oggi della Cabina di regia sull’emergenza Coronavirus. Secondo il report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss ci sono 18 regioni a rischio moderato e tre a rischio basso. «L’attuale impatto della malattia Covid-19 sui servizi ospedalieri è limitato, tuttavia i tassi di occupazione e il numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva sono in aumento. La trasmissibilità stimata sui soli casi ospedalizzati è sopra la soglia epidemica».


Negli ultimi 45 giorni, l’82,4% dei tamponi positivo alla variante Delta

Negli ultimi 45 giorni, l’82,4% dei tamponi sequenziati è risultato positivo alla variante Delta. È invece in calo la Alfa, ferma all’8,0%. Gli ultimi contagi da variante Delta hanno riguardato tutte le regioni, secondo il settimo bollettino dell’Iss. In calo è anche la frequenza di casi causati dalla variante gamma.


La situazione negli ospedali

Per quanto riguarda la situazione negli ospedali, la Sicilia è in testa alla lista delle Regioni per tasso di occupazione di posti letto in area medica da pazienti Covid che supera la soglia critica: è infatti al 16,5% (contro il tetto del 15%). A seguire, la Calabria con il 13,8%, Sardegna (9,9%) e Basilicata (9,6%). La Campania registra un tasso di 8,5%, il Lazio di 7,9%, l’Umbria 6,6% e la Toscana 6,1%. Le altre si attestano tra il 4 e il 5%. La regione con il più basso tasso di occupazione in area medica è il Friuli Venezia Giulia con il 2%. Basso anche in Piemonte con 2,3%. La media nazionale è al 6,2%.

Le regioni a rischio basso sono Lombardia, Lazio e Veneto. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in aumento al 4,9%, con il numero di persone ricoverate in aumento da 322 (10/08/2021) a 423 (17/08/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta al 6,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 2.880 (10/08/2021) a 3.472 (17/08/2021). Tuttavia, spiega l’Iss , la circolazione della variante Delta «è ormai largamente prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione Europea ed è associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in altri paesi con alta copertura vaccinale».

Secondo il report «una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità». Inoltre «è opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale». Rallenta l’aumento dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 69 per 100.000 abitanti (09/08/2021-15/08/2021) vs 68 per 100.000 abitanti (02/08/2021-08/08/2021). «L’incidenza rimane al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti», conclude il monitoraggio.

Sardegna, Sicilia e Toscana a maggiore incidenza

Sardegna con 156,4, Sicilia con 155,8 e Toscana con 127,3 sono le regioni con l’incidenza di casi per 100mila abitanti più alta in Italia. I dati si riferiscono alla settimana dal 13 al 19 agosto (con aggiornamento al 19 agosto) contenuti nella tabella degli indicatori nel monitoraggio Iss. Nella classifica seguono Umbria (92,6), Emilia Romagna (87,5) e Calabria (81,4). Cinque quelle sotto soglia 50 casi per 100mila abitanti: Friulia Venezia Giulia (46,1); Lombardia (34,9); Molise (24,6); Piemonte (38); Puglia (43,9).

Sicilia in zona bianca per un’altra settimana

La Sicilia rimarrà in zona bianca. Sarebbe questa, a quanto si apprende, l’indicazione che emerge dal monitoraggio settimanale della Cabina di Regia. Superate ampiamente due soglie su tre (ossia ricoveri ordinari e incidenza), l’isola si sarebbe salvata rispetto al parametro delle terapie intensive grazie all’incremento della disponibilità dei posti letto, che le ha consentito di rimanere, seppur di pochissimo, sotto la soglia del 10% di occupazione necessaria per passare in zona gialla.

I vaccinati con doppia dose sono coperti dai rischi di morte al 97%

L’efficacia del vaccino contro i decessi è del 97,16% in coloro che sono stati immunizzati con due dosi rispetto a coloro che non hanno ricevuto la somministrazione di nemmeno una dose. La percentuale scende all’84% per chi si è sottoposto all’inoculazione di una dose sola. L’evidenza è emersa sempre dal monitoraggio Iss. Per quanto riguarda i casi di decesso per fasce di età si sono verificati 65 casi fra gli over 80 non vaccinati contro i 40 dei vaccinati a ciclo completo. 80 casi tra i 60-79 anni contro i 6 dei vaccinati, 28 casi tra i 40-59 anni contro i 2 dei vaccinati, 4 tra i 12-39 anni contro nessun decesso fra i vaccinati con le 2 dosi.

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