«Tante volte ti inviavo messaggi, “Stai attenta Vale, ho paura”, e tu rispondevi, “Tranquilla non mi fa niente è solo geloso”». Queste le parole che Roberta, amica di Vanessa Zappalà – la 26enne uccisa il 22 agosto ad Aci Trezza – ha scritto su Facebook a poche ore dall’omicidio della ragazza. Parole che fanno comprendere ancora di più come la tragedia fosse evitabile se la ragazza, originaria di Trecastagni, in provincia di Catania, fosse stata protetta dopo le ripetute denunce per stalking presentate nei confronti dell’ex fidanzato. L’uomo, con il quale la vittima aveva scelto di interrompere la relazione, l’aveva raggiunta ad Aci Trezza chiedendole un incontro di chiarimento. La giovane, che passeggiava in compagnia di alcuni amici, è stata raggiunta da diversi colpi di arma da fuoco. «Ti avvisavo ogni sera: “Stai attenta che si apposta sotto casa nostra” – scrive ancora Roberta sul social network -. E adesso come farò ogni sera ad affacciarmi senza chiederti: “Vane che fai?”. E tu: “Niente, fumiamoci una sigaretta nel balcone”. Principessa del mio cuore, ogni volta che entrerò al panificio – luogo di lavoro della vittima -, non ti vedrò. Stamattina il mio pianto, le mie urla, con mia mamma abbiamo capito tutto senza sapere ancora la notizia».
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