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Tamponi gratis per tutti? Abrignani (Cts): «È come regalare un condono agli evasori fiscali» – L’intervista

08 Settembre 2021 - 10:57 Giada Giorgi
Il membro del Comitato tecnico scientifico e immunologo all'Università di Milano commenta la proposta lanciata da Salvini e supportata da Confindustria. «Stiamo aiutando i No vax a continuare nella loro sciaguratezza. Subito un Grenpass "estesissimo"»

Concedere tamponi gratuiti a chi non si vuole vaccinare contro Covid-19 è come regalare il condono agli evasori fiscali. Il professor Sergio Abrignani, membro del Comitato tecnico scientifico e immunologo dell’Università di Milano commenta così la proposta di tamponi gratis per tutti lanciata da Matteo Salvini e supportata da Confindustria. «Stiamo incentivando chi può e deve vaccinarsi a non farlo. Ho sempre paragonato i No vax a degli evasori fiscali, soggetti con poco senso civico che mettono in pericolo il sistema dell’intera collettività. Con una proposta simile stiamo applaudendo alla loro sciaguratezza fornendo un’alternativa alla strada più corretta da seguire». La posizione dell’esperto è netta, il dibattito sul costo dei tamponi che i non vaccinati sono costretti a pagare per assicurarsi il pass sanitario è «concettualmente sbagliato». La valutazione non riguarda tutti i bambini under 12 che per il momento non hanno un vaccino sicuro ed efficace con cui proteggersi, né la parte di popolazione fragile esentata dalla somministrazione. «Ma aiutare milioni di persone che invece potrebbero vaccinarsi senza problemi e che non si preoccupano di essere portatori di rischi gravi per sé stessi e per gli altri non può essere la prerogativa di questi tempi. Si pagassero loro gli strumenti con cui decidono di dire no alla protezione anti Covid», continua il professore.

Riguardo al costo dei tamponi, solo pochi giorni fa la Commissione affari costituzionali della Camera ha approvato l’emendamento per prorogare il termine entro cui i prezzi dei test rimarranno ancora calmierati: se la modifica godrà del via libera definitivo delle Camere insieme alle nuove norme sull’estensione dell’obbligo di Green pass, il prezzo di 8 euro per tutti gli under 18 e di 15 euro per il resto della popolazione sarà mantenuto fino alla data del 30 novembre e non più del 30 settembre, come era stato stabilito dall’intesa tra le farmacie e la struttura commissariale di Figliuolo. Ora l’idea di tamponi gratis per tutti agita alcuni esperti della comunità scientifica tra cui il professor Abrignani, sostenitore di un obbligo vaccinale fin dai primi mesi di campagna. «Chi lo rifiuta è solo ignorante», aveva detto a Open lo scorso maggio. Oggi, nello scenario di un dibattito ancora più acceso, il professore ritiene del tutto errato fornire agevolazioni a chi dopo 9 mesi di campagna anti Covid ha deciso di non partecipare alla comune lotta al virus.

La soluzione è un Green pass “estesissimo”. Obbligo rischia di non funzionare

Alla luce dei più di 3 milioni di over 50 ancora da vaccinare e di una percentuale di copertura non ancora sufficiente per arginare il pericolo variante Delta, il professor Abrignani comincia a nutrire dubbi anche sull’effettiva efficacia di una legge pro obbligo. Pur mantenendosi favorevole circa l’idea di un provvedimento che spinga tutti a vaccinarsi, la domanda che si pone è sulle dinamiche che potrebbero innescarsi rispetto alle sanzioni previste. «Cosa dovremo fare poi? Mandare a più di 4 milioni di italiani infermieri e carabinieri davanti casa? Chi non vuole vaccinarsi troverà il modo di non farsi trovare o non aprire. I numeri cominciano a rendere tecnicamente impraticabile anche questa strada». Per queste ragioni il componente del Comitato tecnico scientifico propone l’ipotesi «di un Green pass estesissimo» che preveda obbligo di Carta verde praticamente ovunque tranne che negli ospedali e in casa propria. «Nei supermercati, nei mezzi pubblici, in ufficio. In tutti i posti al chiuso che prevedano la presenza di più di una persona». Ecco perché il ruolo dei tamponi deve essere, secondo Abrignani, propedeutico alla vaccinazione. «I rapidi e i salivari attualmente validi per ottenere il Green pass presentano un’efficacia intorno al 60%-70%, certo meglio di niente ma devono essere strumenti di attesa prima della somministrazione e non certo l’alternativa».

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