Bologna, l’ipotesi Santori assessore. La Sardina avvelenata: «Primo della lista, ma dal Pd nessun aiuto»

Dopo il successo di preferenze, l’idea di un posto in giunta non è più solo un’idea. Nei prossimi giorni Santori ne parlerà direttamente con Matteo Lepore, il neosindaco di Bologna

Il fondatore delle Sardine, Mattia Santori, è stato il più votato del Pd, nonostante il Pd. Alle elezioni comunali di Bologna ha raccolto oltre 2 mila preferenze, il 13 per cento dei voti raccolti dalla lista dem, che secondo Santori senza di lui difficilmente sarebbero andati a quella lista: «So per certo – ha detto in un’intervista al Corriere della Sera – di centinaia di persone che mi avevano espresso remore nel votare Pd, ma lo hanno fatto per me». Certo ci sono stati anche militanti dem che si sarebbero spesi per lui, ma le difficoltà non sono state poche. Innanzitutto perché in altre liste civiche c’erano candidati più forti, dice Santori, ma anche perché dal Partito democratico non sembra sia arrivato un aiuto concreto: «Nessuno mi ha dato una mano nel Pd. Ero da solo dentro a una lista che non ha dato nessun tipo di aiuto ai nuovi».


La Sardina si è ritrovata così a nuotare in mare aperto, magari con più di uno squalo che gli girava intorno con sospetto verso quella che in effetti era una novità che rischiava di drenare voti ai candidati più esperti: «Devo dire che mi aspettavo più sostegno, ma capisco che la mia figura sembri sempre quella di una personalità già abituata alla politica e mi sopravvalutano molto, mentre invece l’ho tentata insieme a cinque amici». Ora però che Matteo Lepore ha vinto, per la giunta di Bologna circola anche il nome di Santori, forte almeno del buon risultato elettorale. Ma su questo il fondatore delle Sardine non si sbilancia: «Non c’è mai stata una promessa da parte di Lepore. Mi è stato detto di misurarmi con la politica reale e in due anni ho dato tanto e niente in cambio. Credo che Lepore sappia benissimo quali sono le mie qualità e la mia conoscenza del territorio e per cui sarà lui a scegliere il mio ruolo nella sua squadra. Ne parleremo tra qualche giorno in privato».


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