Spagna, il bonus affitto da 250 euro per aiutare i giovani ad andare a vivere da soli

In Spagna, come in Italia, i giovani vanno a vivere da soli intorno ai trent’anni: la media europea è di 26. Il governo di Sanchez prova la via del sussidio

Dopo aver importato il modello del bonus cultura all’italiana, il governo spagnolo guidato da Pedro Sanchez continua a lavorare sulle tematiche giovanili. Il primo ministro in persona che ha proposto in questi giorni un altro bonus mensile di 250 euro ai giovani e alle giovani tra i 18 e i 35 anni. Lo scopo è quello di incentivarli a lasciare la casa dei genitori e pagare un affitto. Come funzionerebbe? Il bonus – bono joven – verrebbe erogato a chi ha meno di 35 anni, lavora e ha un reddito inferiore a 23.725 euro all’anno al massimo per due anni. La proposta si inserirebbe in una serie più strutturata di provvedimenti nell’ambito del mercato immobiliare, come auspicato dal resto del governo socialista. Tra le altre iniziative la previsione, per chi ha grandi proprietà, di limiti sugli stabili affittati, in particolare in quelle zone come Madrid e Barcellona dove i prezzi negli ultimi anni sono schizzati. Per porre freno alla speculazione selvaggia. Il provvedimento comunque dovrebbe al momento avere un finanziamento di 200 milioni, il che lo rende di limitata applicazione.


«Emancipatevi»

Al grido di «Ragazzi, dovete emanciparvi», il premier spagnolo ammette: «Gli alloggi sono un grave problema nel nostro paese». Con questa iniziativa Sanchez vuole permettere a più giovani di uscire di casa e raggiungere l’autonomia rispetto al “nido”. Anche perché le nuove generazioni in Spagna – suonerà famigliare, visto che il dato è analogo per l’Italia – fanno una certa fatica a lasciare la casa di mamma e papà. Lo fanno in media verso i 30 anni, dice l’Eurostat, 4 anni dopo quella che è la media europea di 26 anni – e ci sono paesi in cui succede a 20 anni. Non solo. Dal 2007, anno dell’ultimo boom economico, sono sempre meno i giovani spagnoli tra i 16 e i 29 anni che lasciano mamma e papà: dal 26% al 16%. Pesano i bassi salari e il tasso di disoccupazione giovanile che tocca quota 33%. Il tutto mentre la pandemia di Coronavirus ha portato tutti i redditi, di tutte le fasce d’età, a diminuire in un anno nel paese del 7%. Non è la prima volta che la Spagna applica un bonus simile. Era già successo ai tempi del governo Zapatero. Il bonus era di 210 euro ed era andato ai giovani tra i 22 e i 30 anni con un reddito di meno di 22 mila euro. A beneficiarne erano stati in 350 mila.


In copertina EPA/EVA ERCOLANESE | Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez a Madrid, Spagna, 8 ottobre 2021.

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