Costa: «Scadenza del Green pass? C’è tempo: magari fra pochi mesi non servirà più»

A parlare è il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che fa il punto sulla certificazione verde anti-Covid. Verrà ridotta la sua applicazione? E fino a quando sarà operativa?

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa torna a parlare di Green pass, della sua validità, che «resta ovviamente a 12 mesi», e soprattutto del suo utilizzo: «Abbiamo davanti un ragionevole tempo per valutare quello che sarà il quadro, augurandosi che da qui a pochi mesi il Green pass magari non serva più perché siamo usciti dalla pandemia (del Coronavirus, ndr)», spiega all’Ansa. La scadenza dei Green pass, che per la maggior parte avverrà a 2022 inoltrato, è cioè un problema per il quale – aggiunge – «abbiamo sufficiente tempo davanti che ci consentirà di affrontarlo ed eventualmente trovare soluzioni». In altre parole, «non è un problema imminente».


La terza dose

Costa ha poi confermato quanto più volte ribadito dall’Istituto superiore di sanità. Non ci sarà una terza dose di vaccino per tutti: «Al momento non è sul tavolo un’ipotesi di obbligo per la terza dose anti-Covid. In generale, non c’è alcun tabù rispetto all’obbligo vaccinale e il governo lo ha già previsto per alcune categorie, ma nel frattempo abbiamo deciso di avviare un percorso dando fiducia ai cittadini che hanno dimostrato grande disponibilità alla vaccinazione e attualmente proseguiamo su questa strada», ha spiegato. Poi «è chiaro che se nelle prossime settimane saremo davanti a problemi cogenti, allora si potranno valutare eventualmente obblighi specifici per categorie specifiche, ma oggi non è il tema». Infine, sarà possibile «rivedere ed eventualmente ridurre l’attuale applicazione del Green pass con l’inizio del nuovo anno se i dati dell’epidemia continueranno a mostrare un trend di miglioramento».


Ma una prima valutazione verrà fatta nei prossimi mesi, sicuramente «a dicembre in concomitanza con la scadenza dello stato di emergenza che auspichiamo possa avere termine». Rivedere il Green pass potrebbe significare, di fatto, mantenere la certificazione verde «per alcune circostanze e non per altre». Insomma, si inizia a parlare di «applicazione parziale» della certificazione verde. Dunque, «se l’andamento dell’epidemia di Covid-19 continuerà a essere positivo, è ragionevole pensare che con l’anno nuovo ci potrà essere una revisione delle misure e anche del Green pass, che potrà dunque essere ridotto nella sua applicazione». Ci aspettano mesi «decisivi».

Secondo Costa, tra l’altro, «alimentare il dibattito sull’obbligo vaccinale non aiuta a convincere i cittadini ancora indecisi. Più utile – ha aggiunto – è invece provare a dialogare con questi cittadini e far comprendere attraverso le evidenze scientifiche la validità dei vaccini». «Anche per la terza dose – ha sottolineato il sottosegretario – confidiamo che da parte dei cittadini ci sarà una presa di coscienza». In merito alle scelte future, «le faremo a fronte di eventuali criticità che dovessero emergere ma, ad oggi, credo che i cittadini meritino fiducia e l’approccio del governo al momento sarà ancora questo. Al momento dunque non è sul tavolo un’ipotesi di obbligo per la terza dose».

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