Mozione Pd contro Forza Nuova, si va in ordine sparso: FI non firma, Salvini sfida Letta. E i renziani ne fanno una loro

La mozione presentata dal Pd, che chiede al governo lo scioglimento di Forza Nuova, rischia di avere sostegno limitato in Parlamento

Il Parlamento si spacca sulla mozione, a firma Pd, che chiede lo scioglimento di Forza Nuova e di «tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista artefici di condotte punibili secondo quanto scritto nella Costituzione repubblica». I fatti verificatisi sabato a Roma con una parte dei manifestanti, guidata da Forza Nuova, che ha fatto irruzione nella sede della Cgil, hanno lasciato il segno. Alla mozione del Pd, però, hanno aderito soltanto M5s e Leu: numeri che, di fatto, rischiano di non essere sufficienti per il via libera alla mozione. E il centrodestra? Vuole fare da solo. A partire dal leader della Lega Matteo Salvini che ha detto di essere aperto a una mozione contro tutte le violenze. Una posizione condivisa da tutto il centrodestra unito, come riferiscono fonti della Lega. Dopo una serie di telefonate tra lo stesso Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, la linea del centrodestra di votare una mozione: «per chiedere interventi contro tutte le realtà eversive, non solo quelle evidenziate dalla sinistra».


Lega

«Quando attacchi le sedi di partiti, sindacati, i pronto soccorso o le camionette dei carabinieri, sei un criminale e come tale vai trattato. A Letta dico: vogliamo fare una cosa seria? Tutto il Parlamento si unisca per approvare un documento contro ogni genere di violenza e per sciogliere tutte le realtà che portano avanti la violenza, non è che la violenza dei centri sociali lo è meno», ha detto Salvini nel corso di un’iniziativa elettorale a Ostia. E poi ha aggiunto: «Vogliamo fare una manifestazione tutti insieme per condannare ogni genere di violenza? Facciamola!».


Forza Italia

Sulla stessa linea Forza Italia secondo cui «non ci possono essere ambiguità contro la violenza e contro chi usa una manifestazione di piazza per secondi fini». Ma – aggiungono – «non esistono totalitarismi buoni e totalitarismi cattivi, e per questo motivo non è possibile per i nostri gruppi firmare o sostenere la mozione presentata dal Pd». Per superare le divisioni, «proponiamo di lavorare a una mozione unitaria contro tutti i totalitarismi, nessuno escluso», scrivono in una nota i capigruppo di Forza Italia di Senato e Camera Bernini e Occhiuto.

Fratelli d’Italia

Anche Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, non è d’accordo. «La cosa assurda è che non si rendono neppure conto della mostruosità logica, filosofica e democratica di forze politiche che in Parlamento chiedono lo scioglimento di forze politiche fuori dal Parlamento. Questo spetta alla magistratura, non ai partiti», ha scritto su Twitter il senatore di Fratelli d’Italia, Giovanbattista Fazzolari.

Psi e Italia Viva

Infine arriva la mozione per lo scioglimento di Forza Nuova, presentata su iniziativa del senatore del Psi, Riccardo Nencini, e del senatore di Italia Viva, Davide Faraone, a cui hanno aderito il senatore Albert Laniece e senatori di Italia Viva. «Forza Nuova è un movimento di estrema destra, per ammissione dei suoi fondatori di chiaro stampo neofascista. I suoi fondatori, Roberto Fiore e Massimo Morsello, sono stati a suo tempo condannati per associazione sovversiva e banda armata. Rappresentanti autorevoli di Forza Nuova sono stati organizzatori e protagonisti dell’attacco alla sede nazionale della Cgil avvenuto nella giornata di sabato 9 ottobre a Roma. L’episodio, senza ombra di dubbio, rientra nel canone dello squadrismo armato di cui si avvalse il fascismo tra il 1920 e gli anni successivi sia per la devastazione di circoli, case del popolo, leghe operaie e bracciantili, sedi sindacali, stampa che per la eliminazione degli avversari politici», si legge sul testo della mozione. E infine: «Forza Nuova ha minacciato l’organizzazione di nuove manifestazioni di uguale tenore nei prossimi giorni. Nessun episodio di violenza può essere tollerato. Al fine di proteggere la democrazia da minacce incompatibili con l’ordinamento costituzionale; letta la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione che vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista, si invita il governo ad assumere gli atti necessari per provvedere rapidamente allo scioglimento di Forza Nuova».

Foto in copertina: ANSA/CECILIA FERRARA

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