Green pass, Cacciari tiene il punto: «Così il governo esaspera la situazione: l’obbligo è una forzatura tremenda»

«Chi ha assaltato la sede della Cgil è uno sciagurato, ma insistere solo sulla presenza dei fascisti fa perdere di vista la sostanza della manifestazione», ha aggiunto il professore

«C’era davvero bisogno che il governo esasperasse così tanto la situazione?». A parlare è il professor Massimo Cacciari in un’intervista a il Fatto Quotidiano, all’indomani del 15 ottobre, data scelta dal governo Draghi per il via libera al Green pass anche al lavoro. Una decisione non condivisa da migliaia di lavoratori che ieri sono scesi in piazza per dire no alla certificazione verde anti-Covid (anche oggi, tra l’altro, sono previste manifestazioni in tutta Italia). «La decisione è una forzatura tremenda, visto anche l’articolo 1 della Costituzione («L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro», ndr). Ma deriva dalla colossale ipocrisia di non aver imposto l’obbligo vaccinale, per il semplice motivo che, con ogni probabilità, la Corte Costituzionale lo avrebbe rimandato indietro», ha detto.


«È uno sciagurato chi ha assaltato la sede della Cgil a Roma»

Secondo Cacciari, che già a luglio diceva di essere contrario al Green pass, «in ogni manifestazione ci possono essere dei provocatori che tra l’altro sortiscono l’effetto opposto a quello desiderato». Come è accaduto a Roma: «Chi ha assaltato la sede della Cgil è uno sciagurato, ma insistere solo sulla presenza dei fascisti serviva a far perdere di vista la sostanza della manifestazione». La devastazione della sede della Cgil a Roma, infatti, si è verificata nel corso di una manifestazione dei No Green pass. «Oggi non si vuole capire che certe critiche non derivano né dal fascismo né dalla contrarietà ai vaccini o al Green pass in quanto tale, ma dalla totale inconsapevolezza con cui si impongono le cose», ha concluso.


Foto in copertina di repertorio: ANSA/GIORGIO BENVENUTI

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